Testimonial speciali, che quando si guardano si emozionano. C’è chi indossa il costume da piscina, chi mantiene in mano il pallone da basket ma anche chi si mostra fiero dopo aver indossato la tuta per immergersi sott’acqua. Gli obiettivi sono diversi: gridare il più possibile che lo sport è per tutti, che fa bene ma anche far conoscere più da vicino gli sport paralimpici.

La città di Oristano, ma anche diversi paesi limitrofi, è piena di ragazzi che fanno parte del gruppo Sea scout, la cooperativa sociale di Oristano che svolge attività educativa e di inserimento sociale attraverso lo sport per persone con disabilità motorie e svantaggi cognitivo.

Da ieri è in mostra l'iniziativa “Io sono Sea Scout”, una campagna di affissioni per ribadire l’importanza dell’attività sportiva, soprattutto per persone con svantaggio intellettivo-relazionale. I protagonisti sono in tutti venti ragazzi.

«L’attività sportiva è il principale strumento che Sea Scout ha scelto per dare concretezza alla propria missione: creare le autonomie minime per l’indipendenza all’interno di una comunità, e l’accettazione sociale - fanno sapere dalla cooperativa -. Grazie soprattutto all’attività sportiva inoltre, i ragazzi con disabilità imparano a conoscere e riconoscere le emozioni altrui e proprie: il nuoto, la subacquea, l’atletica, l’arrampicata, le escursioni, ed i molteplici progetti stagionali, sono strumenti con cui gli ‘atleti’ ed i loro coach perseguono un obiettivo che non vuole essere facile ma che con la metodologia Sea Scout è reso possibile».

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