Lo stile è  inconfondibile. Ma questa volta viene esaltato dai nuovi arrangiamenti sinfonici dei suoi grandi classici. Un mix di emozioni all’interno di quadro perfetto: lo sfondo è il mare del Sinis illuminato dalla luna. Fiorella Mannoia, elegantissima e scalza, ieri sera ha incantato il pubblico del teatro di Tharros.

La cantautrice romana, in tour per il suo settantesimo compleanno, ha aperto con “Caffè nero bollente”, uno dei suoi più grandi successi. La sua gente? Ha cantato con lei, di gusto. 

«Eccomi in Sardegna, finalmente - ha detto - E quanta umidità si sente, non ho più un riccio». Poi ecco subito “I treni a vapore”. Sul palco la Mannoia, che balla dall'inizio alla fine,  porta anche l’impegno contro la violenza di genere e canta “Nessuna conseguenza”: «Un brano che ci ha fatto raccogliere molti fondi da devolvere ai centri antiviolenza italiani. Perché dalla violenza si può e si deve uscire». E poi di nuovo tanti altri successi per omaggiare gli artisti, quelli veri, dice. E arriva “Io vivrò” di Lucio Battisti. E poi “Pescatore”, di Pierangelo Bertoli. Tutti intonano “Quello che le donne non dicono”. E oggi si replica. Stesso luogo, stessa voce e stesse emozioni.

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