I ricci, quelli che da ormai tre anni non si possono pescare all’interno dell’Area marina protetta del Sinis per una decisione presa dal Ministero dell’Ambiente con il fine di tutelare la risorsa, sbarcano in Regione per poi approdare a Roma.

Il Comune di Cabras, che gestisce il parco marino, e la Regione questa volta percorrono lo stesso binario per trovare una soluzione a favore degli operatori.

È quanto si è stabilito durante l’incontro svolto nei giorni scorsi tra il sindaco di Cabras Andrea Abis e l’assessora regionale all’Agricoltura Valeria Satta.

Presente anche il direttore della riserva Massimo Marras.

«All’esito del confronto è stato compiuto un importante passo avanti da parte della Regione - ha dichiarato Abis - con l’impegno dell’assessora a richiedere un incontro congiunto al ministero dell’Ambiente al fine di supportare l’Amp nella ricerca di soluzioni immediate riguardo la pesca del riccio. Come noto – conclude il sindaco di Cabras – lavoriamo da tempo per regolamentare la pesca in Amp con l’approvazione da parte del Ministero di un piano, condiviso con le imprese locali, basato su periodi di fermo biologico e pesca selettiva. Il ruolo dell’assessorato all'Agricoltura su questo tema sarà fondamentale».

Durante l'incontro si è parlato di stato di salute del mare, del prelievo, del sistema dei controlli e della vigilanza. L’attenzione si è concentrata in particolare sui risvolti socio-economici che ricadono sugli operatori locali: «La collaborazione tra gli enti si dimostra fondamentale al fine di rendere concrete le disposizioni a sostegno di un settore in difficoltà - ha detto l'assessora alla Pesca Alessandra Pinna - Intendiamo dare una svolta alla situazione di stallo, nell'intento di sollecitare il Ministero affinché i nostri lavoratori possano ottenere risposte e soluzioni durature». 

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