Balli, musica, tanto divertimento e buon cibo. A Cabras quello che lo scorso anno è nato come un esperimento ora è una realtà consolidata con grandi numeri. Don Bosco, il Santo che tutti ricordano per la nascita e la diffusione degli oratori, anche a Cabras è riuscito a scrivere una nuova pagina di storia. Nel paese lagunare, poco meno di diecimila abitanti e tanti ragazzi adolescenti che trascorrono i pomeriggi da una piazza e l'altra senza una meta precisa, l’oratorio  accoglie già circa cento bambini.

E sabato scorso è andata in scena la prima cena di solidarietà per raccogliere fondi a favore delle attività. Da parte del paese una risposta inaspettata: alla serata hanno partecipato 250 persone. Presente il parroco Monsigor Giuseppe Sanna e tutte le suore del paese che hanno servito ai tavoli assieme alle operatrici dell’oratorio. Volontarie che ogni sabato, nel salone parrocchiale del Sacro cuore, accolgono tantissimi bambini del paese coinvolgendoli in diverse  attività. Spesso supportate anche dai ragazzi che hanno già ricevuto il sacramento della cresima. Per loro un modo per non abbandonare la chiesa.

Alla cena di solidarietà era presente anche don Giulio Esu, storico parroco del Sacro Cuore che fece costruire la chiesa di via Trieste. Non è mancato nemmeno il primo cittadino di Cabras Andrea Abis e alcuni assessori comunali. 

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