Bosa, picchia la moglie incinta: condannato
Un 42enne di origine tunisina era accusato di maltrattamenti e lesioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Minacce di morte, pugni e calci anche quando era incinta fino al tentativo di strangolarla. I maltrattamenti, andati avanti per oltre due anni, ai danni della ex moglie sono costati una condanna a 3 anni e sei mesi a un 42enne di origine tunisina residente a Bosa. L’uomo, accusato anche di lesioni, non ha chiesto la sanzione sostitutiva della semilibertà per evitare l’espulsione immediata dall’Italia.
La vicenda è iniziata tre anni fa quando la convivenza della coppia era diventata impossibile. Secondo quanto emerso durante le indagini l’uomo insultava la ex moglie costantemente, la picchiava con pugni e calci anche quando era in attesa della loro figlia.
In diverse circostanze arrivò a stringerle le mani intorno al collo: un inferno reso ancora più difficile perché spesso tutto accadeva sotto gli occhi delle bambine piccole. Inoltre il 42enne avrebbe costretto la donna a chiedere soldi in prestito alla madre per cercare di tamponare la situazione economica sempre più critica visto che lui dilapidava il denaro.
Una situazione al limite fino a quando la donna (assistita dall’avvocato Vittorio Delogu) ha denunciato l’ex compagno (difeso da Giovanni Trimarchi) finito a processo per maltrattamenti e lesioni. Oggi il collegio presieduto dalla giudice Carla Altieri ha condannato l’uomo a 3 anni e 6 mesi; il pm Valerio Bagattini aveva chiesto una pena di due anni e 8 mesi.