Sulla stagione turistica bosana pesa il crollo delle presenze relative alle gite turistiche delle scuole regionali. Questo particolare settore del mercato turistico ha creato le condizioni per un rilancio dell’economia locale negli ultimi anni, Se ne sono avvantaggiati i musei cittadini, le società e le attività connesse alle visite culturali ai monumenti presenti a Bosa.

Quest’anno è accaduto che, per particolari circolari del Ministero delle Pubblica istruzione che hanno richiesto determinati impegni e responsabilità agli insegnanti, molte gite siano state annullate o spostate. La conseguenza per i musei ed i monumenti bosani è stata pessima. "Fortunatamente stiamo registrando un’inversione di tendenza – dice Stefania Crisponi, responsabile della Società che gestisce il Museo Casa Deriu, quello delle Conce e la Torre dell’Isola Rossa, oltreché essere presidente della Pro Loco – Ma abbiamo dovuto comunque fare i conti con un calo nelle presenze nelle visite che assume oggi dimensioni significative". Ogni anno, Bosa registra migliaia di presenze relative alle visite ai suoi monumenti: nel 2015, il dato complessivo relativo alle visite ai monumenti cittadini supera le cinquantamila presenze; nel 2016, il crollo nei primi sei mesi dell’anno è del 30 per cento.

Cifre impressionanti, che pesano sul mercato turistico di una città che si propone al mercato come luogo di mare e di cultura. Sul particolare settore delle presenze culturali, Bosa ha finora vissuta sulla scia della sua fama: ora deve fare i conti con la realtà di un mercato caratterizzato da circolari ministeriali che scoraggiano le gite delle scolaresche. "Il problema è reale ed oggettivo – dice Stefania Crisponi- e ad esserne penalizzate sono solo quelle realtà che operano nel settore e che ora devono fare i conti con una crisi evidente, ma tutta la città ed l suo comparto turistico. Meno presenze significa un calo per le attività di ristorazione, di ricezione e di pubblici esercizi. Si tratta di un dato preoccupante".
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