Bosa, 50mila euro di tassa di soggiorno evasa: il piano del Comune per incassarla
Il sindaco: «Nessuna caccia all’evasore, ma il denaro non versato pesa su tutti i contribuenti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A fronte di incassi annui per circa 150mila euro, esisterebbe in città una evasione stimata in almeno 50mila euro. Il neo assessore al turismo Guglielmo Macchiavello fa i conti sulla tassa di soggiorno e il saldo negativo.
L'amministrazione comunale corre allora ai ripari, senza alcun intento punitivo o di dare la caccia all'evasore, ma al contrario creare le condizioni perché tutti paghino e regolarizzino quanto dovuto senza incorrere in sanzioni.
"L'evasione della tassa di soggiorno – afferma l’assessore Macchiavello – è comportamento ancora più grave e dannoso verso la comunità e verso le stesse aziende ricettive, in quanto da una parte si tratta di un tributo riscosso dai clienti per conto del Comune e quindi non facente parte del costo del soggiorno, e dall'altra perché con l'insieme di tali tributi l'amministrazione finanzia interventi a favore dell'accoglienza».
Quali le strategie che si intende mettere in campo al fine di regolarizzare le situazioni debitorie in materia di tassa di soggiorno?
« A quanti non siano ad oggi ancora in regola - spiega l’assessore al turismo - offriamo la la possibilità di autodichiarare al Comune tale situazione ad alcune condizioni. Non aver già ricevuto provvedimenti di accertamento e messa in mora per tale tributo e che venga presentata la dichiarazione di regolarità entro il 31 dicembre 2023».
«A quanti si atterranno alle indicazioni - sottolinea Macchiavello - sarà data la possibilità di non incorrere, a seguito di accertamento, in sanzioni e penali. Decorso questo termine il Comune provvederà ad effettuare controlli diretti attraverso l'anagrafe delle strutture dell'accoglienza e la comparazione con altre tipologie di tributo e/o servizio».
Sulle azioni di recupero che sta mettendo in campo il Comune, concorda anche la Confcommercio di Bosa. «È un atto dovuto - afferma Vincenzo Vadilonga - soprattutto nei riguardi di quanti operano in maniera corretta e versano regolarmente quanto incassano. Già lo scorso anno in un incontro tra le associazioni di categoria ed il sindaco ci eravamo resi disponibili a lavorare in sintonia con l’amministrazione comunale per la creazione di un database che consenta di avere un quadro preciso della situazione». «Anche per la Tari il discorso è simile – aggiunge Vadilonga – in quanto non pagato si riversa sul resto dei cittadini».
Le attività che normalmente dovrebbero conferire la tassa di soggiorno nel territorio comunale sono 11 hotel, 31 affittacamere, 28 B&B e 2 agriturismo. Parallelamente alle iniziative che porta avanti il Comune, c’è anche da evidenziare come sul fronte evasione sia stato sottoscritto un accordo con la locale Guardia di Finanza, che opera in modo diverso, ma con le stesse finalità per stanare quanti non versano il dovuto.