Grave situazione sanitaria a Milis e anche in altri paesi del Montiferru che sono rimasti senza medico di base e con il servizio Ascot a singhiozzo. Oltre 200 pazienti sono rimasti privi di assistenza per il pensionamento del medico di base, mitigata in parte dall’apertura dell’ambulatorio Ascot a ottobre scorso, di cui l’amministrazione comunale si è dovuta fare carico mettendo a disposizione gratuitamente locali e attrezzature.

La situazione si è aggravata con perché l'ambulatorio Ascot è aperto per soli 2 giorni al mese, privando i cittadini del diritto essenziale alla salute. Anche a Santu Lussurgiu la situazione è critica i pazienti passano ore interminabili in fila davanti all'ambulatorio Ascot per una semplice ricetta o prenotazione di una visita specialistica. Addirittura a Narbolia i pazienti si sono spazientiti a tal punto da arrivare a insultare e minacciare i medici Ascot, che stanno meditando di lasciare l'incarico. 

A cittadini milesi non resta che rivolgersi agli altri medici Ascot dei vicini paesi di Tramatza e Bauladu, sui quali gravano carichi di lavoro insostenibili avendo già raggiunto i limiti numerici previsti. Insomma «non pare giusto abusare ancora della pazienza dei cittadini, degli ammalati, dei fragili e degli anziani, per la mancanza delle prestazioni sanitarie», sottolinea il sindaco Monica Ortu che ha denunciato la situazione all’ASL di Oristano. 

Con l’imminente pensionamento della dottoressa Raimonda Vargiu, Milis rimarrà con un solo medico in servizio che già assiste suoi pazienti a Narbolia, San Vero e Zeddiani, quindi non potrà curare tutti quelli lasciati liberi dal medico Vargiu.

Situazione insostenibile per i cittadini per cui il primo cittadino chiede: «di risolvere questo problema e all’ARES di nominare un nuovo medico o, in alternativa, che uno dei medici degli ambulatori Ascot dei comuni limitrofi possa operare a Milis per almeno una volta alla settimana».

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