Dopo il messaggio lanciato alle comunità parrocchiali da padre Paolo Contini a proposito della vicenda legata agli abusi subiti da seminarista e dei conseguenti sviluppi, arrivano le precisazioni dell'arcivescovo Roberto Carboni.

«In riferimento al messaggio di padre Paolo Contini scritto alle sue comunità parrocchiali, pubblicato in questi giorni sui social e ripreso dalla stampa, dove si fanno commenti a nomine avvenute in una diocesi della Sardegna» precisa l'arcivescovo, «ritengo necessario chiarificare che le espressioni da me utilizzate, e da lui riprese senza la mia autorizzazione, sono state estrapolate da un messaggio personale e devono essere contestualizzate per essere comprese nel loro significato. Esse volevano rispondere, in forma di solidarietà e vicinanza, alla sua situazione emotiva che mi era stata manifestata in quel momento, ma non mettevano assolutamente in questione né la legittimità e l'autonomia di quel vescovo nelle sue scelte pastorali, né tanto meno erano un giudizio sulle persone. La vicenda di padre Paolo, in merito agli abusi subiti, ha ricevuto in questi mesi tutta l'attenzione possibile, da me e dalle Autorità ecclesiali incaricate, per salvaguardare il suo diritto a un processo equo».

«Appena si è diffusa la notizia – aveva scritto padre Contini - lo stesso arcivescovo Roberto Carboni mi ha scritto subito un messaggio dicendomi: “Ho visto adesso la notizia cercando su internet, mi lascia sconcertato e arrabbiato, capisco il tuo stato d’animo”».

«Ringrazio il nostro pastore per l’immediata presa di posizione – aveva aggiunto - e capisco il suo sconcerto e la sua rabbia di fronte all’assurdità di scelte in cui, a coloro che erano meritevoli di “dimissioni”, improvvisamente sono affidati servizi di primo piano. Capisco il suo sconcerto nel vedere offesa non la mia persona, ma una Chiesa sana e che non accetta alcun compromesso su un tema così delicato come quello degli abusi su minori».

(Unioneonline)

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