Sette contagi su dieci: la super trasmissibile variante Omicron dilaga (qui l’ultimo bollettino) e in Sardegna sta mettendo all'angolo Delta che ormai viene rilevata solo in tre tamponi su dieci. Dati che raccontano l'accelerata del virus durante le feste di Capodanno: nella rilevazione precedente, quella del 29 dicembre, i pazienti colpiti da Omicron erano appena il 25%.

"I dati di sequenziamento del sud Sardegna – sintetizza Ferdinando Coghe, direttore sanitario dell'azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e direttore del laboratorio del Policlinico – certificano che Omicron ha sostituito Delta diventando la variante prevalente, con il 70% di casi rilevati nell'ultima flash-survey disposta dall'Istituto Superiore di Sanità e alla quale ha partecipato il nostro laboratorio. Neanche una settimana prima il dato ottenuto nel sud dell'Isola evidenziava il 25% di Omicron e il 75% di Delta. Ecco perché dico che le imprudenze di Capodanno si vedono tutte: siamo davanti alle conseguenze che temevamo”.

SCUOLE – Anche per questo il rientro dalle vacanze per buona parte dei 74mila dei ragazzi delle superiori deve ancora arrivare. Ieri la prima campanella ha suonato, come da annuncio del ministro e dell'assessore regionale all'Istruzione, ma i giovani non si sono presentati.

"Un'adesione davvero molto numerosa, e oggi si replica”, dicono gli studenti. Ma all'appello ieri è mancato anche un alto numero di docenti e personale scolastico, il 10% a livello nazionale.

Super lavoro per i presidi e tante assenze quindi nel giorno del ritorno nelle 1.468 sedi scolastiche regionali dei 196.088 studenti. Molte le classi vuote o ridotte a poche presenze alle Superiori: migliaia di ragazzi hanno deciso di protestare per chiedere la Dad almeno per due settimane.

"L'adesione è stata massiccia - spiega all'Ansa Alessandro Frongia, del coordinamento dei rappresentanti di istituto - Non possiamo andare in piazza per non creare assembramenti, ma ci stiamo muovendo con lettere alla Regione e al ministero dell'Istruzione per chiedere risposte e chiarimenti. Noi vogliamo andare a scuola in sicurezza”.

L'ultimo, in ordine cronologico, che ha deciso ieri di tenere chiuse le scuole è stato il sindaco di Bosa. Troppi i 244 positivi nel paese del Temo tra i quali molti legati al mondo della scuola che non apre sino a sabato 15. Decisione simile a Cabras, Milis, Macomer, Ghilarza; a Desulo la prima campanella suona venerdì 14 mentre a Nuoro i ragazzi tornano in classe solo dopo l'esito dello screening. 

(Unioneonline)

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