Scritte intimidatorie sono apparse nella notte su alcuni muri di Ulassai e sono dirette al sindaco.

"Stanotte qualcuno – scrive Gian Luigi Serra pubblicando le foto su Facebook -, a pochi giorni dalla presentazione delle liste, ha voluto nuovamente dedicarmi un pensiero. Ulassai non merita questo”.

Le prossime elezioni comunali si terranno il 10 e 11 ottobre e Serra tenterà la conferma per il secondo mandato con una lista civica.

"Queste scritte non cambieranno la mia volontà di ricandidarmi alla guida del paese - ha confermato - Credo che se qualcuno vuole dimostrare il suo dissenso può farlo alle urne, o meglio ancora chiedendomi un appuntamento ed esprimendomi le sue rimostranze. Scritte offensive nei miei confronti erano già apparse due settimane fa, ho denunciato ai carabinieri così come stamattina. Ulassai - prosegue - non merita questo. È un paese che sta facendo tante cose per promuovere il suo territorio e le risposte stanno arrivando. Invito al dialogo per evitare che il clima si faccia pesante. Dobbiamo lavorare tutti insieme per il bene della comunità". 

Tanti i messaggi di solidarietà inviati al primo cittadino da altri colleghi, tra i primi quello di Nuoro, Andrea Soddu. “Noi sindaci sardi, nostro malgrado, conosciamo molto bene la piaga delle intimidazioni agli amministratori pubblici – scrive in una nota -. Abbiamo denunciato spesso come questo fenomeno nella nostra Isola abbia raggiunto numeri preoccupanti, simili a quelli delle organizzazioni criminali. Abbiamo sollecitato risposte dalla Regione e dallo Stato, sottolineando che ogni attacco a un amministratore è un attacco alla democrazia. Ci sono stati alcuni interventi, ma c'è ancora tanto da fare”.

ANCI – "Ormai, e non da oggi, uno degli sport nazionali in Sardegna è insultare, delegittimare, indebolire, minacciare la figura dei sindaci e degli amministratori comunali - commenta Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna – Tanti 'cattivi maestri' si agitano nelle comunità e sui social network che, immancabilmente, armano la mano dei vili, dei vigliacchi. Le comunità sarde sono costituite nella stragrande maggioranza di persone oneste, laboriose, civili. Non sarà una sparuta minoranza ad averla vinta. Le comunità isoleranno i violenti e i cattivi maestri: di ieri, di oggi".

(Unioneonline/s.s.)

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