Tortolì e la sua meglio gioventù hanno finalmente degli spazi nuovi dove giocare in sicurezza e formarsi. È stato inaugurato questa sera l’oratorio diocesano Amoris Laetitia, adiacente agli spazi Caritas. Un edificio grande bianco e celeste con all’esterno ampi campo da gioco per tutte le discipline. All’interno una palestra, sale per la musica, per le percussioni, per giocare e laboratori. Sarà aperto tutto l’anno e già da oggi partirà l’oratorio estivo sino al 31 luglio per i bambini dai 6 anni in su.  Alla cerimonia erano presenti il vescovo Antonello Mura, l’assessore regionale agli Enti Locali Aldo Salaris, il direttore della Caritas don Giorgio Cabras, il vice sindaco Luigi Cardia, una rappresentanza dell’amministrazione comunali. E poi parrocchiani, volontari e i responsabili dell’oratorio, famiglie e tanti bambini.

La struttura, finanziata con fondi regionali per 1.350.000 per un valore complessivo di 1.700.000 (350mila euro di compartecipazione da parte della Diocesi di Lanusei), gli arredi con l'8 per mille, è stata realizzata e attrezzata con i più moderni e innovativi strumenti ed è dotata di palestra e campi da gioco in grado di ospitare le diverse discipline sportive, dal padel al basket, dalla pallavolo al calcio; spazio musicale, sala da disegno e molto altro. 

«Da questo momento la comunità di Tortolì può contare su un importante centro di aggregazione sociale che tra le altre cose accrescerà il valore della cultura e dello sport inglobandoli nel tempo libero a disposizione dei ragazzi. Il nuovo oratorio è una di quelle strutture che consideriamo di fondamentale importanza perché in grado di favorire una sana qualità della vita. Siamo orgogliosi, come Regione, di aver contribuito economicamente per il 90% alla realizzazione dell’Oratorio».

Un altro tassello di un grande progetto sociale nella cittadella bianca della diocesi dopo gli spazi Caritas, l’Auditorium, casa Betania per i senza dimora.  Un percorso che continua, fortemente cercato e voluto, studiato e realizzato. Sa di speranza. E soprattutto di quella volontà ferma di “sprecare” risorse economiche, dandole ai giovani, perché «se credo in quello che sei, ti offro anche i mezzi per realizzarlo. Non sei ospite di un luogo, ma sei colui che abita un luogo», ha sottolineato il vescovo Antonello, che ha aggiunto: «Non sprechiamo le occasioni per pensare e progettare con i giovani. E osiamo: facciamo sogni, facciamo visioni. Con loro».

Dopo il taglio del nastro tutti i bambini si sono scatenati col sottofondo della musica  a giocare a pallavolo, calcio, basket. Insieme.

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