La carne gli piace ma Giovanni Battista Gessa preferisce mangiare culurgionis. Ecco perché anche oggi, al pranzo dei 100 anni, ha riempito il piatto più di carboidrati che di arrosto di maialetto e di pecora. Eppure il nonnino di carne se ne intende: da piccolo seguiva in campagna il padre che aveva un allevamento ed era commerciante di pecorino romano.

«Ho sempre fatto il pastore e poi andau a marrai». Nel giorno del suo centesimo compleanno Giovanni Battista Gessa sintetizza così la sua vita. Scandita dal lavoro e dal sacrificio per allevare la famiglia insieme alla moglie Adelina Brendas, venuta a mancare nel 2005. La coppia ha avuto quattro figli, di cui tre in vita, e oggi trascorre le giornate ad ascoltare la musica tradizionale e facendo due passi vicino casa.

Al pranzo della festa ha ospitato anche il sindaco del paese, Giulio Murgia. Menù tradizionale: culurgionis e carne arrosto di maialetto e pecora. Il parroco, don Battista Mura, gli ha fatto visita in mattinata, celebrando la messa che signor Giovanni Battista ha gradito e a cui ha partecipato ricevendo l’eucarestia. «Fin quando ho potuto sono andato in chiesa», racconta il nonnino che, per un breve periodo, è stato anche emigrato a Milano («facevo il manovale») e fino ai 94 anni girava in bicicletta. Ha sei nipoti e tre pronipoti. 

© Riproduzione riservata