Nasce il secondogenito, è una bambina. Lieto evento. Finché non sopraggiunge il dramma. Dopo un’odissea che si protrae per un mese, una puerpera ogliastrina di 32 anni finisce in sala operatoria per una grave emorragia interna di cui nessuno si era accorto. La opera e le salva la vita, la notte di Pasqua, l’équipe chirurgica dell’ospedale di Lanusei diretta dal primario Gian Pietro Gusai, che rientra in tutta fretta dalla sua casa di Siniscola.

La donna aveva perso tre litri di sangue, aveva una tuba devastata e l’utero profondamente lesionato con compromissione di un ramo arterioso. L’intervento, di due ore, è determinante. La paziente non sarebbe sopravvissuta a un altro viaggio, nemmeno con l’elisoccorso, verso Cagliari.

Il marito della donna e il fratellino della piccola vedono finire un incubo. Contattati dal cronista, non rilasciano un brandello di dichiarazione.

Tutti i dettagli nell’articolo di Tonio Pillonca su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale

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