Randagismo e gestione dei canili: interrogazione parlamentare della deputata Cherchi
L’esponente del M5S in tour di ispezione nelle strutture della Sardegna: «Il benessere ospiti a 4 zampe deve essere tutelato». Pronta una proposta di leggePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tour di «ispezione» nei canili della Sardegna da parte della deputata del Movimento 5 Stelle Susanna Cherchi per valutare il rispetto delle regole del benessere animale.
«Nei giorni scorsi – in compagnia di Paolo Bernini, già parlamentare del Movimento 5 Stelle e delle animaliste e attiviste Antonella Pisanu, Lisa Saba e Rossella Fois – ho visitato il canile di Macomer, in provincia di Nuoro, trovando condizioni inaccettabili e pessimi numeri sulle adozioni», afferma l’esponente M5S in una nota. Aggiungendo: «Ma ho riscontrato anche un sovraffollamento di ospiti a quattro zampe che non consente una gestione puntuale e un adeguato controllo sanitario. Sarà mia premura informare la Procura di Nuoro della discrepanza tra la situazione descrittami dall’ASL 3 di Nuoro via PEC e le reali condizioni del canile. Allo stesso tempo, presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute affinché si intervenga immediatamente per garantire condizioni di vita più accettabili e dignitose a queste meravigliose creature».
Dal canto proprio, il Comune di Macomer ha replicato che nel canile in questione «le regole vengono rispettate».
Tornando a Cherchi, la deputata nelle scorse settimane ha anche depositato una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno del randagismo e sulla gestione dei canili, dei gattili e dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali.
«La Commissione – spiega Cherchi – avrà il compito di redigere una mappatura dei canili e dei gattili, di verificare se a carico dei gestori risultino condanne o denunce per maltrattamento di animali o per i reati contro il patrimonio e legati alla criminalità organizzata, di indagare su eventuali responsabilità delle amministrazioni locali e dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali nei casi di cattiva gestione. Dovrà inoltre valutare l’operato degli stessi servizi veterinari, dell’efficacia dei controlli su cani e gatti, dell’entità delle risorse finanziarie a loro destinate e dell’impegno nella loro adozione».
(Unioneonline)