“Oro tra le dita”, a Oliena il ricamo diventa motore di sviluppo
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Dietro ogni filo intrecciato c’è una storia, un’identità, un saper fare tramandato nel tempo. A Oliena, l’arte del ricamo è tornata protagonista con l’iniziativa “Oro tra le dita”, un incontro pubblico dedicato alla valorizzazione dell’artigianato artistico e tradizionale, organizzato da Confartigianato Nuoro-Ogliastra insieme al Comune di Oliena.
L’appuntamento, che si è svolto ieri sera nell’aula consiliare del municipio, ha visto la partecipazione di circa 40 tra artigiani e cittadini, interessati a conoscere strumenti concreti per sostenere e far crescere le attività artigiane locali, a partire dalle leggi di incentivazione fino alle nuove certificazioni europee IGP applicate ai prodotti artistici e tipici
A seguire, Pietro Mazzette, segretario provinciale di Confartigianato Nuoro-Ogliastra, ha illustrato le principali misure di sostegno per le imprese artigiane. Un focus specifico è stato dedicato alla nuova normativa europea sulle Indicazioni Geografiche Protette, con l’intervento di Francesco Frau, funzionario dell’associazione, che ha spiegato le potenzialità di questo strumento per il comparto artigiano. La novità, infatti, è l’estensione della Igp anche ai prodotti non alimentari – come tessuti, pizzi, ceramiche, oggetti in legno e pelle – offrendo così nuove prospettive di tutela, valorizzazione e promozione internazionale.
In questa prospettiva, nel corso del suo intervento, Frau ha fatto riferimento al celebre “mucadore di Oliena”, il tradizionale fazzoletto finemente ricamato, simbolo del costume locale. La sua certificazione come prodotto Igp – ha spiegato – potrebbe rappresentare non solo una tutela formale, ma anche una risorsa economica concreta, in grado di rafforzare il legame tra produzione artigianale e promozione del territorio. Mazzette ha sottolineato il valore dell’artigianato artistico come patrimonio culturale, economico e identitario: "rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto made in Barbagia – ha concluso - il “fatto ad arte”, per la sua capacità di essere pezzo unico e su misura è per la nostra provincia un’enorme risorsa creativa e reattiva contro l’omologazione del gusto indotta dalla globalizzazione e rappresenta la difesa della memoria, dell’identità e della diversità”.