La gestione diretta dell’ex mercato civico di Nuoro costerà alla città quasi 180 mila euro in un solo anno. Questi fondi dovrebbero coprire le voci di spesa per garantire il funzionamento.

Tra le principali voci di spesa troviamo 3 mila euro per l’acquisto di beni di consumo, 50 mila euro per le utenze elettriche, 10 mila euro per le utenze idriche e ben 104.664 euro per le spese generali per servizi diversi.

Inoltre, sono previsti 1.500 euro per l’acquisto di mobili e arredi per uffici, altrettanti per l’acquisto di postazioni di lavoro, 4.000 euro per le periferiche e 5.000 euro per l’acquisto di hardware. Questa decisione è stata ufficializzata dal Commissario Giovanni Pirisi, che ha pubblicato l’atto di indirizzo che stabilisce le modalità di gestione diretta dell’ex mercato civico. Decisione che arriva dopo una serie di problematiche legate alla gestione precedente.

Nel 2015, infatti, la società Ampere Sas era stata affidataria della gestione dell’ex mercato civico per un contratto di 12 anni. Tuttavia, a causa di numerosi inadempimenti contrattuali, il Comune a gennaio aveva deciso di rescindere il contratto con due anni di anticipo. Tra le principali violazioni commesse dalla società, il mancato pagamento del canone, sia per il secondo semestre del 2023 che per tutto il 2024, il non versamento delle rate di un debito pregresso e la regolarizzazione delle posizioni tributarie e previdenziali dei dipendenti.

Pirisi nell’atto di indirizzo, ha sottolineato come la gestione della struttura presenti una notevole complessità, tanto che per una corretta amministrazione è necessario acquisire professionalità e competenze specifiche, figure che al momento non sono presenti nel settore competente per la concessione. Nonostante le difficoltà, il Settore 8 Cultura e Turismo è stato individuato come l’unità organizzativa responsabile della gestione, dato che la struttura ha una destinazione d’uso prevalentemente socio-culturale e turistica.

Il Comune subentra così nella gestione dei contratti di locazione degli operatori presenti nella struttura dove, dopo la rescissione, le società che operavano all’interno sono rimaste quelle che operavano, mentre i costi, ora sono tutti a carico del pubblico sino al 31 dicembre, quando il Comune dovrà fare una nuova gara di affidamento.

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