Sette anni e 8 mesi per Roberta Barabino, tre anni e dieci mesi per il marito Graziano Francesco Coinu. Sono le pene finali inflitte dal gup di Nuoro, Giovanni Angelicchio, nella prima tranche del processo per l’amministratrice di sostegno infedele che negli anni ha depredato decine di anziane e persone fragili.

Marito e moglie sono stati dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, confiscate le case e i beni in loro possesso per un ammontare equivalente a 591 mila euro. Per loro i pubblici ministeri di Nuoro, Riccardo Belfiori e Selene Desole, che avevano definito il sistema messo su della Barabino “un sistema predatorio” avevano sollecitato una pena di 14 anni alla donna e 4 anni e 4 mesi per il marito, ieri assolto per un capo di imputazione.

Sei i procedimenti arrivati a giudizio oggi, dei 50 in corso, ben 1.330 casi di peculato, 34 casi di auto riciclaggio e 9 falsi. I due condannati erano difesi da gli avvocati Gianluca Sannio e Antonio Secci. Oggi in aula solo Coinu, la Barabino che nella scorsa udienza aveva chiesto scusa non ha partecipato alla lettura della sentenza

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