Morte dell’ex direttrice Incollu e dell’agente, il camionista patteggia un anno e 10 mesi
L’incidente lo scorso 19 ottobre sulla statale 389, quando l’auto di servizio si è schiantata contro il mezzo pesanteUn anno e dieci mesi. È la pena patteggiata questa mattina davanti al gup di Nuoro Mauro Pusceddu da Bruno Loche (difeso dagli avvocati Paolo Tuffu e Pietro Sanna), camionista di Fonni, accusato dell’omicidio stradale di Patrizia Incollu e dell’assistente capo della polizia penitenziaria Peppino Fois rappresentato dagli avvocati Lorenzo e Chiara Soro. Una condanna patteggiata in fase di indagine con il pm Riccardo Belfiori e reiterata oggi in udienza dal collega Ireno Satta.
La Incollu e Fois, il pomeriggio del 19 ottobre, tornavano a Nuoro dal carcere di Lanusei dopo una giornata di lavoro. Ma il viaggio si è interrotto al chilometro 18 della statale 389. La loro auto di servizio, una Skoda Octavia, si è scontrata frontalmente con il camion di Bruno Loche, operaio di Fonni. Il mezzo pesante, in un rettilineo svolto’ a sinistra per entrare in un distributore, in un tratto di strada dove la manovra non era consentita. L’auto con a bordo la Incollu e Fois viaggiava ad alta velocità e i due non ebbero scampo.
L’agente, 52 anni originario di Illorai, è morto sul posto, nonostante i tentativi di rianimazione da parte del 118. La Incollu invece (i familiari dell’ex direttrice di Badu e Carros ieri erano parte civili con l’avvocato Maria Grazia Monni) era stata trasportata in gravissime condizioni all’ospedale San Francesco di Nuoro dove morì 12 giorni dopo.