Una mozione a sostegno dei familiari delle vittime e delle associazioni 10 aprile e 140, in merito ai recenti sviluppi e ai nuovi impegni per chiedere chiarezza sulla strage della Moby Prince. È stata presentata nei mesi scorsi al Consiglio comunale di Birori dal consigliere Orazio Culeddu ed approvata all’unanimità da tutti i consiglieri. 

«Si tratta di un dovere civile e morale, oltre che istituzionale, dal quale il nostro Comune e la Sardegna tutta, non possono esimersi», spiega il consigliere Culeddu, «una strage che non può restare impunita e che, oltretutto, ci tocca da vicino: tra quelle 140 vittime ci sono anche 30 sardi, molti di loro giovanissimi, come il nostro Gianfranco Campus, il carabiniere di Birori che avrebbe compiuto 21 anni il mese successivo».

E anche in rappresentanza di Gianfranco, il consigliere Culeddu è stato a Livorno, il 10 aprile scorso, in occasione del 32° anniversario della tragedia. «Ero l’unico sardo a rappresentare la nostra Regione», racconta Culeddu, «occorre invece l’impegno di tutti. Aiutiamoli chiedendo a gran voce giustizia e verità, affinché tutti abbiano maggiore consapevolezza sulla verità storica della strage impunita, che poteva essere scritta già molto tempo fa».

La mozione chiede inoltre alla Giunta di «attivarsi nei confronti del Parlamento affinché venga istituita una terza commissione d’inchiesta parlamentare, per arrivare ad una verità storica integrale» e di considerare l’opportunità di sensibilizzare tutte le amministrazioni comunali sarde e la regione Sardegna, «perché ricopra un ruolo più incisivo nella vicenda».

Al via dunque le attività di sensibilizzazione del comune di Birori, con la presentazione del libro di Elisabetta Arrighi: “Moby Prince 1991-2022 La nuova verità”, in programma mercoledì 27 settembre alle 10.30 presso l’aula consiliare Maddalena Sanna a Birori. Interverranno tra gli altri, Luchino Chessa, figlio del comandante Ugo Chessa e presidente dell’associazione 10 aprile.

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