In piena campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale, irrompe il Forum per la Rinascita di Macomer che, in un lungo documento, mette in evidenza lo sfacelo in cui versano il Consorzio Industriale e la società Tossilo Spa, con tutto il sistema dei rifiuti. Uno sfacelo che si sta ripercuotendo, ormai da tempo e in maniera pesante, sui lavoratori, ma anche sull'intera comunità, dal punto di vista sociale e ambientale. Una situazione che, secondo il Forum, ha determinato la paralisi di ogni attività a Tossilo, le cui responsabilità sarebbero da ricercare nella giunta comunale degli ultimi anni, ma anche nella Regione.

«Del nuovo sviluppo non si è vista l'ombra - scrive tra l'altro il Forum - mentre si sono incancreniti tutti i problemi, a partire dalla Tossilo Spa, che da tempo ormai non svolge più nessuna attività e quindi non produce alcun ricavo, sostenendo soltanto costi». Il Forum elenca le disgrazie legate al sistema rifiuti: l'inceneritore è spento dal 2016, nonostante il capitolato d'appalto del nuovo impianto prevedesse che durante la fase di costruzione le vecchie linee potessero continuare ad operare. Dal 2020 è bloccata anche la preselezione del secco, per cui i Comuni conferiscono direttamente alla discarica di Chilivani. L'impianto di compostaggio è stato fermato nel 2021, formalmente per l'impossibilità di fornire le fidejussioni necessarie per la prosecuzione dell'attività. L'impianto di valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata è arrugginito senza essere mai entrato in funzione.

In queste condizioni, «la società mista ha finito per accumulare debiti per oltre 5 milioni di euro nei confronti dei fornitori e dipendenti, senza neppure approvare i bilanci degli ultimi esercizi e ancora oggi si spera che una società per azioni sostanzialmente fallita e per di più con un socio di maggioranza in stato di liquidazione possa essere risanata a cuor leggero e in tempi rapidi attraverso l'erogazione di fondi pubblici».

Per il Forum non sarà così, ma si dovrà affrontare una fase lunga, complicata e gravida di conseguenze per i lavoratori e per l'intera comunità. «Questa dura realtà - conclude la nota - costituisce l'eredità e l'ipoteca più pesante scaricata dalle fallimentari amministrazioni comunali del sindaco Succu sul futuro di Macomer e del suo tessuto produttivo».

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