Macomer, a rischio il futuro della piscina: “Ogni bolletta è un’angoscia”
Il direttore Danilo Masala: “Qui funziona tutto col gasolio e con la corrente elettrica e le spese ci stanno tagliando le gambe”. 300 iscritti in meno e dieci dipendenti col fiato sospesoDanilo Masala (Foto Oggianu)
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Rischiano il posto di lavoro dieci persone e il territorio di Macomer rischia di perdere una delle più significative strutture sportive, quale la piscina comunale.
Gestita dalla società Sporter, la piscina è stata riaperta l'altro ieri, dopo tre mesi di sosta forzata. L'attività è ripresa con circa 300 iscritti in meno e con manifestazioni ridotte al lumicino. "Dopo la pandemia avevamo ripreso con entusiasmo- dice il direttore dell'impianto, Danilo Masala - ma subito è arrivata la crisi energetica, che ci sta stroncando le gambe. Qui funziona tutto col gasolio e con la corrente elettrica, fornita dall'Enel. Non c'è il fotovoltaico e e per questo risentiamo fortemente del caro bolletta. Considerando che la maggior parte degli utenti arriva da fuori, abbiamo avuto un notevole calo di iscritti, che si sta ripercuotendo anche nell'economia locale, con tanti negozi che non possono più contare della presenza di chi arriva per farsi un tuffo in piscina, imparare a nuotare e anche per attività agonistiche. Mancano soprattutto i bambini. I numeri sono eloquenti. Dove vogliamo andare? Vediamo se qualcosa cambia nei prossimi mesi, ma aspettiamo con angoscia la prossima bolletta elettrica". Nella piscina comunale si fanno corsi di nuoto per adulti e bambini, acquagym, nuoto agonistico anche nazionale, attività natatoria per utenti con disabilità.