Il ministero della Transizione ecologica dice no al maxi parco eolico di Mamone, tra Bitti, Onani e Buddusò.  La società Wpd Piano d’Ertilia Srl, controllata dalla Wpd Italia, a sua volta emanazione del colosso tedesco Gruppo Wpd, voleva realizzare 15 turbine che avrebbero dovuto girare attaccate a torri “di altezza indicativa di 149 metri”. Colossi che, stando al progetto, avrebbero generato 3,36 Mw di energia elettrica ciascuna, per un totale di oltre 50.

Avrebbero. Perché mercoledì a tarda sera, a due anni dal deposito del progetto, è arrivato il verdetto negativo di Mite (direzione generale valutazioni ambientali) e ministero della Cultura, ufficio della Soprintendenza speciale per il Pnrr.

Il provvedimento è stringato, appena tre pagine. Ma la bocciatura è sonora. I direttori generali Luigi Nocco e Luigi la Rocca, che lo firmano, ripercorrono la pioggia di opposizioni arrivate contro il progetto.  A voler usare un’iperbole, pare che quelle gigantesche pale (torre di 150 metri circa e rotori di 158 metri di diametro, per un totale che sfonda i 200), da piazzare tra “imponenti ammassi di rocce granitiche affioranti entro le quali si adagiano ampie vallate profonde”, piacessero solo ai proponenti.

Non sono bastate le rassicurazioni della società, che nelle relazioni preliminari  parlava di “impatto positivo sull’azione strategica di contrasto alle emissioni di gas serra e sulla qualità dell’aria”.

E aggiungeva che “l’iniziativa configura significative ricadute ed opportunità di carattere socio-economico a favore delle imprese operanti nel territorio”.

Si erano opposti la Regione, il ministero della Cultura, comuni, commissione tecnica ministeriale di valutazione, associazioni.

E, ultimo ma non ultimo, aveva detto no anche l’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare). Perché, si legge nel parere, “l’area dove insisterebbe il parco eolico è sito candidato ad ospitare il futuro osservatorio di onde gravitazionali Einstein Telescope”. L’orecchio dell’universo che potrebbe essere installato all’interno della miniera di Sos Enattos, a Lula. Un progetto, questo, che vale un miliardo e mezzo di euro. Centesimo più, centesimo meno. L’osservazione delle onde gravitazionali necessita di silenzio assoluto. E l’ipotesi di un’opera di ricerca del genere, per il centro Sardegna, non poteva essere spazzata da un colpo di pala.

“È espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale per il “progetto di un parco eolico composto da 15 turbine della potenza di 4,2 MW ciascuna, per una potenza complessiva di 50,4 MW, ubicato nel territorio comunale di Bitti (NU) e Buddusò (SS) in località Mamone”, è stato deciso. Ora la società può proporre ricorso. E tentare, ancora, l’assalto ai monti di Bitti.

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