Nel Cpr di Macomer, aperto il 20 gennaio dello scorso anno, non verrebbero rispettati neanche gli elementari diritti umani.

Lo denunciano una ventina di associazioni che, sabato prossimo, proprio a Macomer, organizzano una manifestazione per le vie del centro, partendo dalla stazione, fino ad arrivare alla centralissima piazza Sant'Antonio. Ci sarebbe un elevato tasso di tentati suicidi e autolesionismo. E si ricorrerebbe ad un massiccio utilizzo di sedativi.

"Il Cpr di Macomer è un lager". A dirlo sono tre esponenti di altrettante associazioni, che si mettono a capo della protesta, che si culminerà sabato mattina, proprio davanti al Cpr, dove si tenterà di far entrare un certo numero di schede telefoniche, per consentire agli ospiti di poter comunicare con l'esterno e con i loro familiari.

"Una struttura dove non c'è svago e non sono consentite le attività per il tempo libero - hanno detto stamattina nel corso di una conferenza i tre leader delle associazioni No Cpr, Michele Salis, Filippo Kalomenidis e Luca Pirisi - non c'è neanche libertà di culto e non c'è manco la libertà di poter leggere un libro". Per le associazioni No Cpr la struttura di Macomer, che ospita mediamente 50 migranti irregolari,  è da chiudere. I rappresentanti delle varie associazioni invitano invitano i cittadini e gli studenti di Macomer e di tutta l'isola a scendere in piazza sabato prossimo, per manifestare contro una struttura tanto osteggiata in questi 20 mesi di attività.

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