Fotografa di Nuoro derubata della macchina al matrimonio, colletta dei colleghi per ricomprarla
Brutta sorpresa per Grazia Mele: l’attrezzatura fondamentale per lavorare è sparita durante il ricevimento. Gara di solidarietà: “Sono commossa”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le hanno rubato la macchina fotografica durante il ricevimento del matrimonio per il quale aveva fatto 13 ore di servizio. E questa è la parte brutta della storia che vede come protagonista (vittima, involontaria) Grazia Mele, professionista delle immagini, di Nuoro. C’è anche quella bella: i colleghi hanno lanciato una raccolta fondi, attraverso Gofundme, per permetterle di riacquistare l’attrezzatura sottratta e, così, di poter lavorare con serenità.
Tutto è iniziato lo scorso weekend. Grazia, fotografa matrimonialista, ha immortalato le migliori scene del giorno più bello di una coppia in Gallura. Alla fine di una lunghissima giornata, durante il ricevimento con centinaia di invitati, la brutta sorpresa: dal suo zaino era sparita la macchina fotografica. Con obiettivo e schedine. Inutili le ricerche e gli appelli immediati: l’attrezzatura non è saltata fuori.
“Per fortuna”, dice oggi Mele, “quasi tutto il servizio è salvo: avevo cambiato le schede, con me avevo un’altra macchina e un’assistente”. Gli sposi, quindi, sono stati soddisfatti.
Lei un po’ meno: lavora in un settore che per due anni è rimasto bloccato dal virus. E chi fa il suo stesso mestiere lo sa: online è scattata la mobilitazione dei colleghi e in meno di una giornata le donazioni hanno fatto avvicinare il budget necessario, circa 3500 euro.
Grazia lo ha scoperto stamattina. E si è commossa: “Non ho parole per esprimere quanto un gesto così piccolo sia per me enorme”, commenta. E parlando del furti, dice: “Non augurerò mai e poi mai questa situazione neanche al mio peggior nemico. Ti ritrovi inerme, arrabbiato, triste, deluso. Incapace di immaginare che proprio a te possa essere capitato. Perché privare a un lavoratore il solo mezzo per fare il suo lavoro?”. Si chiede. Ma la solidarietà le ha fatto superare la rabbia.