Le attese hanno superato le aspettative. Piazza gremita, canti e balli fino a notte fonda. Buona la prima per la 32esima edizione del Bolotana Festival Folk. A rompere il ghiaccio, giovedì 18 luglio, il musicista nuorese Carlo Boeddu. L’artista, accompagnato dall’immancabile suono della fisarmonica, ha regalato alcuni brani della tradizione folk isolana. Poi è arrivata Maria Giovanna Cherchi, madrina d’eccezione: ha incantato il pubblico con una voce inconfondibile. Visibilmente emozionata davanti alla sua “gente”.

Emozioni in musica

La cantante bolotanese ha conquistato i presenti. Non si è risparmiata. Uno dopo l’altro ha proposto una ventina di brani. “Ambasciadores de Sardigna”, composto da Gino Marielli dei Tazenda, con un testo tratto da una poesia di Angelo Curreli. Poi è stata la volta di “Mediterranea”, quell’inno alla terra sarda che ha fatto esplodere la piazza. E ancora, “Procurade ‘e moderare”, “No potho reposare”. Quindi “Chiedimi”: racconta la grande passione per il canto che da sempre accompagna l’artista. Durante il concerto c’è stato spazio anche per “Deus ti salvet Maria”, duetto interpretato con Fausto Leali. Insomma, riflessioni, poesia e magia hanno incorniciato la serata inaugurale del Bolotana Festival Folk. Tuttavia, non sono mancati i momenti di leggerezza che hanno coinvolto direttamente gli spettatori. Due ore di spettacolo tra  grandi “classici” e pezzi dell’ultimo album “Sirena”. Tra questi “Pedras fittas”, testo di Bachisio Bandinu e musica di Gabriele Oggiano, ispirato ai menhir che non si piegano mai. In chiusura il saluto corale dei componenti dell’associazione culturale e folclorica “Ortachis”, che da 32 anni organizza il Bolotana Festival Folk.

Seconda serata

Stasera, venerdì 19 luglio, si replica. Prima la sfilata dei gruppi folk di Venezuela, Benin e Serbia, poi dalle 22.15 il palco nel centro di Bolotana si animerà. Danze internazionali ma non solo. La scena sarà pure per i “Tradissiones populares” di Silanus, i “Valenza” di Nuragus e l’organetto diatonico di Gabriele Solinas. Sabato 20, infine, si esibiranno il gruppo folk “Santu Predu” di Nuoro, il tenore “Su Connottu” di Fonni, i Boes e i Merdules di Ottana, i Tamburini e trombettieri della Sartiglia di Oristano. Precederà le loro esibizioni la parata degli abiti tipici di Martinica, Bulgaria, Brasile e Colombia in programma alle 19, per le vie del paese. Dalle 22.15 questi gruppi raggiungeranno la piazza principale di Bolotana, delizieranno il pubblico con i loro balli e i loro abiti tradizionali. Chiuderanno l’edizione 2024 del Bolotana Festival Folk il rapper romano Icy Subzero e DanyJeey.

Folk e inclusione

Bolotana punta ad accogliere. Attraverso balli antichi e tradizioni sentitissime vuole lanciare messaggi virtuosi. «Quest’anno il titolo della rassegna è “Bolotana abbraccia il mondo”», sottolinea il presidente dell’associazione Ortachis, Antonello Zolo. «Credo non servano tante parole per spiegarne il senso. Basta osservare il logo realizzato dall’artista macomerese Barbara Pala: raffigura il nostro pianeta avvolto da una fisarmonica e ornamenti tipici della nostra tradizione folk. A suggellare quest’unione una coppia che indossa proprio l’abito bolotanese».

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