Dal suo letto di degenza al Brotzu, dove è ancora ricoverato anche se le sue condizioni sono in netto miglioramento, il re delle discoteche Massimo Melis replica alle accuse rivoltegli da Andrea Vaittinen, affidando al suo legale Massimiliano Ravenna una breve dichiarazione. «Il mio assistito - spiega l'avvocato - nega fermamente qualsiasi molestia recente o risalente nel tempo, conosceva quel ragazzo come conosce altre centinaia di persone, ma non lo ha mai molestato in alcun modo, neanche in maniera indiretta».

LA DIFESA DELL'AGGRESSORE Lunedì scorso Melis era stato accoltellato per tre volte dal musicista finlandese all'interno del suo pub, il Foghorn's di Corso Vittorio Emanuele. Ma dopo l'arresto, durante l'interrogatorio a Buoncammino, l'aggressore aveva spiegato di aver agito per vendetta, in quanto dieci anni fa sarebbe stato molestato sessualmente dall'uomo. «Avevo sedici anni e quel giorno ero ubriaco - aveva aggiunto Vaittinen -, solo dopo qualche giorno mi sono reso conto di quello che mi era accaduto». Un trauma che a suo dire si sarebbe portato dietro per anni e che avrebbe generato in lui un desiderio di rivalsa culminato nell'aggressione di lunedì.

IL TRAUMA Il filandese aveva inoltre detto al giudice che gli atteggiamenti equivoci di Melis nei suoi confronti sarebbero proseguiti negli anni, a volte anche via Facebook. E che anche a causa di questo vecchio trauma, è stato per anni in cura da diversi psicoanalisti. Con Melis si incrociava ormai raramente. Quando accadeva, ha spiegato nell'interrogatorio, per lui era sempre un momento difficile. «Nella mia mente - aveva spiegato - riaffiorava sempre la molestia di dieci anni fa».

L'AGGRESSIONE Sempre stando alla versione del finlandese lunedì sera, qualche ora prima dell'accoltellamento, i due si sarebbero visti nelle vicinanze del Corso. «Melis mi ha invitato nel pub per offrirmi una birra», ha riferito durante l'interrogatorio Vaittinen. «In quel momento mi sono ricordato di tutto. E ho preso la decisione». Il resto è cronaca: Vaittinen si scaglia contro Melis colpendolo con tre fendenti. La prima coltellata è all'addome, con la lama che raggiunge l'intestino. La seconda al braccio sinistro. La terza alla schiena, che buca il polmone. Poi scappa. La polizia trova due coltelli, uno insanguinato, in un cassonetto della spazzatura in via Palabanda, e il giubbotto di Vaittinen macchiato di gocce di sangue in via Tigellio. Infine l'arresto, con l'accusa di tentato omicidio, in casa dei genitori.
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