A Villacidro la festa di chi per trent'anni si è dedicato agli ultimi
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"Oggi la memoria di un lungo cammino al servizio di molte persone, la gratitudine per il bene fatto e lo sguardo al futuro per il cammino che si apre dinnanzi a noi".
Parole del vescovo della diocesi di Ales-Terralba padre Roberto Carboni che ha partecipato oggi nel palazzo vescovile di Villacidro alla festa per i 30 anni della comunità terapeutica Alle Sorgenti di Morgongiori contro le dipendenze e per i 20 anni della comunità Betania di Guspini che si occupa di disagio mentale.
Padre Carboni ha ricordato: "La fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta misero la Chiesa dinanzi al nuovo e terribile problema della tossicodipendenza. Giovani che forse avevano già perso le speranze e che volevano perdere se stessi e forse non fare i conti con la realtà, attraverso le lusinghe di spazi di benessere, piacere e oblio che promettevano loro le droghe. Ciò che vogliamo fare in questa occasione non è principalmente o esclusivamente una celebrazione che pure ha il suo significato, perché bisogna gioire del lavoro fatto bene e soprattutto della speranza che si è data a tanti giovani. Ma questo evento è un invito alla riflessione verso il cammino che ci aspetta ancora per il futuro".
Il vescovo ha aggiunto: "La realtà di oggi è diversa da quella di 30 o 20 anni fa. Sono cambiati i giovani e anche l'identikit di colui che fa uso delle sostanze stupefacenti. Si va dai minori agli anziani, da chi ne fa uso e da chi spaccia la droga. Sono cambiate le sostanze ed è cambiata la società. Quello che non è cambiato è che, grazie a Dio, esistono ancora samaritani, che scendendo da Gerusalemme a Gerico, vedono un malcapitato buttato sulla strada reso mezzo morto dai briganti, si fermano, lo soccorrono, lo portano a una locanda per curarlo. Sono questi samaritani spesso anonimi, che hanno la nostra gratitudine, il nostro ricordo riconoscente, la promessa del nostro appoggio. Essi stessi ci invitano a sostenerli, aiutarli e accompagnarli".
Esperienze partite dal Centro d'Ascolto nato a Villacidro nel 1984 su idea di don Angelo Pittau e di un gruppo di volontari. Lo stesso don Pittau ha detto: "Abbiamo cercato di aiutare gli ultimi, caduti nel tunnel della droga. In più di trent'anni abbiamo incontrato più di mille giovani e tanti sono riusciti a rifarsi una vita. Molti oggi sono operatori delle nostre comunità. Non avrei fatto nulla se non avessi avuto persone al mio fianco. Ora chiediamo di lavorare assieme alla politica. Difendiamo gli ultimi. Bisogna dare amore a questi fratelli. Questa è la nostra follia".