Lingua blu fuori controllo: un'unità di crisi permanente per contrastare il contagio
L’annuncio dell’assessore all’Agricoltura, Gian Franco Satta. L’epidemia dilaga: 27mila le pecore morte da gennaio, 128mila infette, più di 3mila i focolaiVideo di Stefano Fioretti
Un’unità di crisi permanente per affrontare il problema della blue tongue in Sardegna. L’ha annunciata l’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta in Consiglio regionale, dove è passato all'unanimità un ordine del giorno che impegna la Giunta a predisporre ogni misura possibile con l’obiettivo di contenere l’epidemia.
Un problema, ha detto Satta, «che ci portiamo dietro da ventiquattro anni». Anche se, ha sottolineato, «non si possono mettere sullo stesso piano i numeri del 2000, cioè la tragedia di 300mila capi morti, con quello che accade nel 2024».
Sono comunque impietosi i numeri del bollettino quotidiano dell’Istituto zooprofilattico: 27mila i capi morti da gennaio, 128mila quelli infetti, più di 3mila i focolai.
L’ordine del giorno impegna la presidente della Regione e gli assessori ad Agricoltura e Sanità ad adottare gli atti necessari per garantire «la rimodulazione del numero di veterinari assegnati ad ogni Asl in modo congruo rispetto al territorio di competenza e alle aziende interessate». E poi, «l’impegno a considerare la somma di 300 euro a capo (per i capi morti) e di 30 euro a capo per mancati redditi da corrispondere in tempi celeri», «la rimodulazione di una somma da destinare all’acquisto dell’insetto repellente e la liquidazione di quanto dovuto per il 2022, 2023, 2024. Per Gigi Rubiu di Fratelli d’Italia, primo firmatario della mozione da cui è scaturito l’ordine del giorno bipartisan, «questo è un momento di bella politica perché tutti abbiamo a cuore il problema del mondo delle campagne e agropastorale».