A Cagliari un 25 aprile che guarda alla pace, ma in corteo, pur fra le molte bandiere arcobaleno e i volantini e gli striscioni contro la guerra, solo una bandiera ucraina sulla spalle di un manifestante e qualche contestazione alla politica italiana nel conflitto fra Mosca e Kiev.

Circa 2.500 persone si sono unite al “serpentone” per la Liberazione nel capoluogo sardo, con una parte dei manifestanti che si è staccata dal resto del gruppo per manifestare il dissenso contro l'invio di armi in Ucraina da parte dell'Italia.  Emblematico lo striscione "Fuori l'Italia dalla guerra imperialista", con anche una palese contestazione alla Nato.

La manifestazione è partita alle 10 da piazza Garibaldi. Poi la camminata di circa 500 metri sino al monumento ai caduti. Presente per il comune di Cagliari il vicesindaco Giorgio Angius. Qui è stata deposta la corona di alloro.

Solidarietà all'Ucraina è stata comunque manifestata dal comitato organizzatore al megafono subito dopo il passaggio al Parco delle rimembranze. Omaggio floreale anche al monumento dedicato ad Antonio Gramsci, vittima del fascismo.

"Le associazioni Anpi, Anppia e Uaps - questa la posizione dei promotori del corteo - esprimono una ferma condanna dell'aggressione russa e riconoscono il diritto ucraino alla difesa. Proprio la tragica situazione in atto ci spinge a batterci in modo ancor più convinto perché la diplomazia abbia il sopravvento sulle armi: i popoli pagano alle guerre un prezzo salatissimo e perdono anche quando la propria parte ne esce vittoriosa. La guerra è un affare vantaggioso per pochissimi: prima la si blocca e meglio sarà per tutti". 

A SASSARI – A Sassari nella Festa della Liberazione anche la bandiera dell'Ucraina ha sventolato accanto al tricolore: è il segno di solidarietà col popolo ucraino e con la sua resistenza che l'amministrazione comunale ha voluto condividere con tutta la cittadinanza nel giorno del 25 aprile. Il drappo blu e giallo è stato esposto nel balcone centrale di Palazzo Ducale e all'interno, negli spazi dedicati alla cerimonia alla quale erano presenti le autorità civili e militari, l'Anpi e le altre associazioni combattentistiche e d'arma e la cittadinanza.

Il cortile di Palazzo Ducale, dopo due anni di pandemia, era di nuovo colmo di persone e bandiere, per ricordare la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, 77 anni fa. L'Inno nazionale ha dato inizio alla cerimonia. Subito dopo gli interventi del prefetto di Sassari, Paola Dessì, del presidente della sezione di Sassari dell'associazione nazionale Partigiani d'Italia, Thomas Arras e del sindaco Nanni Campus. A seguire, la deposizione delle corone d'alloro, in onore ai caduti, accanto alla lapide dedicata al 25 Aprile. 

SOLINAS: “PROMUOVERE PACE E SOLIDARIETÀ” – "L'anniversario della Liberazione è un giorno di celebrazione, di riflessione e anche di festa per far conoscere e riportare alla memoria i momenti che segnarono, dopo anni di dolore e distruzione, la fine della guerra e del fascismo, la riconquista della democrazia e della libertà del popolo. A distanza di 77 anni questo patrimonio di memoria e di valori è quanto mai attuale, visti i tempi oscuri che stiamo vivendo, ed è quindi importante celebrare degnamente il ricordo della lotta per la Liberazione per promuovere i valori della pace e della solidarietà". Così il presidente della Regione, Christian Solinas, nel giorno dell'anniversario della Liberazione, celebrato stamattina a La Maddalena nel corso di una toccante cerimonia alla presenza dell'assessore regionale alla Pubblica Istruzione e Cultura, Andrea Biancareddu, per ricordare i caduti della battaglia che si svolse nell'isola de La Maddalena dal 9 al 13 settembre del 1943.

Nella battaglia di La Maddalena, combattuta nei giorni immediatamente successivi alla firma dell'armistizio, per liberare l'isola dall'occupazione tedesca morirono 28 militari italiani (tra questi undici sardi, quasi tutti giovanissimi) e ci furono oltre quaranta feriti. Per ricordare quello che fu uno dei primissimi atti della Resistenza italiana, il 13 settembre del 2019 è stato inaugurato a La Maddalena un monumento dedicato ai caduti della battaglia, simbolo della Resistenza combattuta in Sardegna, progettato dall'architetto Almo Bramucci e realizzato dall'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani, grazie anche al contributo della Regione.

"Oggi - ha detto l'assessore Biancareddu dopo aver deposto una corona d'alloro davanti al monumento ai caduti - rendiamo omaggio al sacrificio dei nostri soldati, di giovani sardi che hanno trovato la morte con un atto di coraggio necessario per ridarci la libertà. Il piacere di essere qui, in quest'Isola per commemorare un giorno a noi tutti caro, la Festa della Liberazione. Un giorno simbolo di amicizia, fratellanza di sacrificio e orgoglio per noi sardi. Ai combattenti di allora, ed oggi alle associazioni combattenti, dobbiamo un ringraziamento che non finirà mai”. 

PAIS: “FESTA DI RIFLESSIONE" – “Quest'anno la Festa della Liberazione ha un significato particolare per il nostro Paese e per l'Europa”, le parole del presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. “Oggi è un 25 aprile in cui vogliamo rendere omaggio al ricordo dei circa 4000 sardi impegnati nella Resistenza nazionale e che hanno sacrificato la vita per costruire un'Italia migliore, libera dal regime nazifascista e unita attorno ai valori di pace e democrazia. Ma è una Festa della Liberazione anche di riflessione in cui dobbiamo solidarizzare con i nostri fratelli coinvolti in una guerra che sta insanguinando una parte dell'Europa. Questo conflitto, a 77 anni dalla fine dell'ultima guerra mondiale, riporta drammaticamente d'attualità vicende belliche a cui non avremmo mai voluto assistere".

SOLIDARIETÀ AD ASSANGE – Festa della Liberazione "alternativa" in piazza Yenne a Cagliari, organizzata dalle associazioni DonneambienteSardegna e Sardegna Pulita in segno di solidarietà al giornalista Julian Assange. Inviato anche un appello alle massime istituzioni continentali. "L'Unione Europea - dicono i promotori - intervenga per la sua libertà". La battaglia contro l'estradizione di Assange negli Stati parte, dunque, anche da Cagliari. In piazza Yenne interventi e esposizione di messaggi per evitare - spiegano le associazioni – la morte dell'informazione libera e il bavaglio alla libertà di tutti". 

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