Sardegna terra di grossisti di marijuana. “Il volume di traffico rilevato è tale da poter far ritenere la regione tra i principali produttori, profilando in capo ad alcuni soggetti sardi il ruolo di esportatori, o comunque di fornitori all’ingrosso di stupefacenti, a vantaggio anche di clienti esterni e non più solo di meri acquirenti”. 

IL DOSSIER. Il salto di qualità nella scala gerarchica dei narcotrafficanti è consolidato.  Ed è certificato, nero su bianco, dall’ultimo rapporto semestrale della Direzione investigativa antimafia, appena consegnato al Parlamento, riferito ai mesi che vanno da luglio a dicembre del 2021. 

ZONE IMPERVIE. “Le attività investigative hanno confermato la diffusione di piantagioni di cannabis in aree sempre più estese dell’Isola”, riporta il dossier, “a ribadire che l’attività in questione sta diventando un rilevante business per i gruppi delinquenziali”. 

I colpi ai produttori sono continui, con sequestri di migliaia di piante alla volta. Ma l’attività di contrasto non è semplice: la produzione “è agevolata dalla presenza di aree impervie facilmente occultabili nella vegetazione, nonché dal clima favorevole”. 

SARDEGNA-TOSCANA. Il business della marijuana è sempre più prolifico. E attira connessioni con la criminalità organizzata. Il 28 settembre 2021 i carabinieri di Livorno, nell’ambito dell’operazione “Mandra”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Firenze nei confronti di 7 persone, italiane ed albanesi, ritenute responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti tra le province di  Livorno, Pisa, Cagliari, Nuoro e Mantova. “Le indagini”, spiegano dalla Dia, “hanno accertato l’esistenza di un traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina ed eroina) tra la Toscana e la Sardegna, facente capo ad un nuorese dimorante da tempo in provincia di Pisa”. 

EXPORT IN GERMANIA. Il mercato delle esportazioni è diventato internazionale: il 21 ottobre è arrivata alla Dia  “una segnalazione da parte della Polizia tedesca dell’arrivo in Germania di un grosso quantitativo di marijuana”. Si parla di 200 chili.  “Il carico,  prodotto in una piantagione dell’isola, lavorato e pronto al consumo”, prosegue il report, “era partito dalla Sardegna ed era arrivato in Germania nell’area di Berlino”. 

LE MAFIE. Per gli investigatori dell’Antimafia la criminalità sarda “è favorita da contatti sempre più frequenti con soggetti di altre regioni,  perlopiù calabresi e campani”. I clan della Penisola non si sono radicati, ma “esistono evidenze rilevate nel tempo della presenza di soggetti collegati alle “mafie tradizionali”,  o anche loro proiezioni, che nell’Isola hanno effettuato investimenti connessi con il riciclaggio o il reinvestimento dei proventi accumulati in altre regioni”.

I NIGERIANI. Sul territorio i malviventi autoctoni devono spartire il campo di affari con i nigeriani, che sono “dediti al traffico di stupefacenti potendo disporre di canali di rifornimento provenienti sia dal continente africano sia dal restante territorio nazionale”. Queste “organizzazioni sarebbero inoltre coinvolte nella tratta di esseri umani, provvedendo all’ingresso e all’avviamento alla prostituzione”. 

© Riproduzione riservata