O arrivano i fondi per le misure su "benessere animale" e "forestazione" oppure la Coldiretti avvierà "l'estate calda". E' questa la minaccia del coltivatori diretti, che chiedono alla massima istituzione isolana l'avvio dell'iter per lo stato di calamità provocato dalla siccità. Lo ha annunciato il direttore Luca Saba a margine del Consiglio direttivo dell'associazione, al quale per la prima volta ha partecipato l'assessore regionale dell'agricoltura Francesco Foddis. Il responsabile di Coldiretti ha ricordato che "permane lo stato di mobilitazione" e ha parlato di "tregua" favorita dalla disponibilità al dialogo da parte dell'esponente della Giunta ma ha ricordato lo "stato di grave crisi" del settore in Sardegna. I vertici di Coldiretti hanno ricordato all'assessore i vari problemi dell'agricoltura sarda soffermandosi in particolare sui problemi di liquidità. I pagamenti del 2007 sono in ritardo da diversi mesi - ha spiegato Saba - e le aziende non possono più far fronte agli impegni.
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