È che c'è un altro potere, nei paesi dove si bombarda il sindaco. L'interesse dei pochi che schiaccia l'interesse comune, e se ne fa beffe. È mafia, come no, il resto sono tutte chiacchiere. È la mafia degli appalti, dei salti comunali occupati da pochi, dell'edilizia popolare, del pascolo brado dei maiali che azzera il valore dei terreni privati tanto che diventa impossibile venderli. Succede che il Comune interviene e lì partono le cannonate. Bombe, fucilate a pallettoni, scritte minatorie, sgarrettamenti, intimidazioni con tanto di verdure (la carne sei tu, il messaggio) o teste mozzate di animale. Attentati e minacce all'ordine del giorno in Sardegna, e mai che qualcuno sia finito in galera.

Mai che alla liturgia della solidarietà, delle fiaccolate, delle assemblee, degli annunciati invii di contingenti di carabinieri, sia seguita la soluzione positiva di un'indagine. E adesso che il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha battezzato l'Osservatorio nazionale sugli attentati agli amministratori, viene naturale pensare che un po', via, deve trattarsi della solita aria fritta.
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