L’avvocato Gianfranco Piscitelli, 67 anni, stimato penalista e presidente di Penelope Sardegna, sempre in prima linea per la ricerca delle persone scomparse, casi di delitti irrisolti e vittime di violenza, ha subito pesanti intimidazioni.

È lui stesso a denunciare il tutto sui social attraverso alcune foto postate su Facebook, in cui è possibile vedere l’auto presa a martellate, un graffio vistoso sulla portiera e la targa del suo studio staccata dal muro. Gli episodi risalirebbero a qualche giorno fa. Piscitelli ha scritto un messaggio che accompagna le immagini: “Ehi tu, sì proprio tu che mi segni l'auto, mi prendi a martellate il vetro dell'altra, mi strappi la targa dello studio, sappi che a me non mi fermi: io continuerò a lottare contro i soprusi, le violenze di ogni genere, difenderò le vittime ed i loro familiari, parlerò, scriverò e cercherò sempre Giustizia e Verità e ti farò condannare. Se vuoi fermarmi fallo definitivamente, non ho paura dei vigliacchi”.

Il luogo dove era posizionata la targa (foto da Facebook)
Il luogo dove era posizionata la targa (foto da Facebook)
Il luogo dove era posizionata la targa (foto da Facebook)

“In effetti sono poco più di due mesi che mi hanno preso di mira: dapprima mi hanno strappato la targa dello studio e l’ha trovata per terra il proprietario di casa, poi una mattina ho trovato il parabrezza della macchina piccola con una evidente martellata, poi la macchina grande nera dapprima rigata con una chiave superficialmente e poi, ieri, la stessa macchina con un bel solco su tutta la fiancata. Non ho fatto alcuna denuncia perché non serve e non avevo detto nulla a nessuno per non far preoccupare gli altri. Sinceramente non sono preoccupato”, dice l’avvocato, che aggiunge: “Sospetti? Beh, in questi ultimi due anni mi sono interessato di casi molto brutti e le mie indagini e la mia testardaggine investigativa mi hanno attirato addosso molti nemici: gente che ho fatto finire sotto processo e poi condannare per maltrattamenti e violenze,  per violenza sessuale su minori, per omicidi e altro, minori scomparsi che ho sottratto a giri di droga, alcol, prostituzione, scomparsi per cui mi sto battendo e che nascondono probabilmente reati o casi di lupara bianca, suicidi che suicidi non sono… Il mio impegno sia con Penelope che con Luna & Sole mi ha portato ad essere troppo in vista ma ormai non torno più indietro, non mi lascio certo intimorire o condizionare: continuo e continuerò imperterrito a lottare per la Verità e la Giustizia in favore delle vittime e di chi ha bisogno. E pensare che prima di trasferirmi qui in Sardegna, difendevo reati di criminalità organizzata a Torino: è stata come una ‘conversione’, è come quelli che improvvisamente diventano vegetariani. Scherzo sempre ma se mi arrabbio…”.

Angelo Barraco

© Riproduzione riservata