Nei giorni della massima attenzione per la temuta diffusione della nuova variante Omicron, galoppa nel Paese l’influenza, come mai accaduto negli anni recenti: al 21 novembre già finiti a letto un milione di italiani, soprattutto bambini tra 0 e 4 anni.

La rete di Sorveglianza InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità, nella settimana compresa tra il 15 e il 21 novembre ha rilevato un'incidenza delle sindromi simil-influenzali di 4,8 casi per mille, pari a circa 283mila nuovi casi stimati in Italia.

Per correre ai ripari, sono molte le regioni che provano ad accelerare nell’invito a vaccinarsi, con particolare attenzione alle categorie più fragili.

NELL’ISOLA – In Sardegna, secondo una rilevazione della Fondazione Gimbe, la Regione si è aggiudicata 454.765 dosi di vaccino antinfluenzale per una copertura della popolazione target, definita in 582.702 dal ministero della Salute, pari al 78%. Il numero delle dosi residue disponibili per la popolazione non a rischio è di 17.739.

Nel frattempo, però, la Sardegna è anche tra le sei regioni italiane che, alla data del 25 novembre, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, non ha ancora attivato la sorveglianza InfluNet.

Per l'Isola il laboratorio periferico della rete Influnet e riconosciuto dall'ISS per la sorveglianza virologica dell'influenza stagionale è quello dell'Aou di Sassari. 

LE STIME – "Assistiamo a una stagione influenzale partita in modo molto vivace, con una crescita veloce, come evidenzia la ripida curva in salita dei casi, più alta anche rispetto a due anni fa di questi tempi”, spiega il virologo Fabrizio Pregliasco con riferimento ai dati nazionali. “Anche il picco dei contagi – prosegue Pregliasco – che normalmente avviene tra gennaio e febbraio, quest'anno potrebbe essere anticipato". La stima è che si arrivi “quest'anno ai 4-6 milioni milioni di casi tra sindromi parainfluenzali e influenza vera e propria", aggiunge l'esperto.

I DATI – I dati dell'Istituto Superiore di Sanità confermano i trend inaugurati nelle scorse settimane. Innanzitutto, il maggiore impatto dell'influenza rispetto alle stagioni precedenti, con tassi di incidenza doppi rispetto alla stagione 2019-2020 (l'ultima in cui è stata osservata un'epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali), quando, nella stessa settimana dell'anno, l'incidenza era pari a 2,15.

Poi la maggiore diffusione dell'infezione nei bambini, "che sono anche quelli che frequentano luoghi di comunità senza mascherina", fa notare Pregliasco. Nel dettaglio, nella fascia di età tra 0 e 4 anni si è registrata un'incidenza pari a 21,25 casi per mille in quella 5-14 anni si passa a 5,49 per mille, nella fascia 15-64 anni a 4,04 casi per mille e negli over-65 anni a 2,33 casi per mille.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata