«Gli ospedali nuovi servono sempre, ma prima di tutto bisogna far funzionare bene quelli che già esistono», e comunque “la priorità assoluta sarà la creazione di un ospedale pediatrico d'eccellenza. I bambini sardi devono avere nell'Isola le migliori cure». A dirlo è Alessandra Todde, governatrice in pectore, che interviene anche sulle polemiche dei giorni scorsi sulle condizioni del San Francesco di Nuoro.

«Il diritto alla salute negato è uno dei più importanti tra i motivi per cui i sardi hanno votato per il cambiamento: la salute dei sardi sarà al primo posto tra i miei pensieri e le mie azioni», aggiunge.

In discussione una delle ultime delibere firmate dalla Giunta Solinas, quella sulla "presa d'atto degli studi di fattibilità presentati dalle Aziende sanitarie per la realizzazione di quattro nuovi presìdi" (a Cagliari, nel Sulcis Iglesiente, ad Alghero e a Sassari) approvata due giorni prima delle elezioni insieme a molte altre last minute, che hanno scatenato un fuoco incrociato di polemiche tra governatrice entrante e governatore uscente. L'obiettivo ovviamente non è negoziabile: certo che la Sardegna ha necessità di un ammodernamento strutturale e organizzativo, di una riqualificazione delle dotazioni tecnologiche, di una migliore accessibilità ai servizi per la salute, insomma, di una rete assistenziale più efficiente. Quello che non va sono le modalità, i tempi, i progetti imperfetti, i finanziamenti a metà, le cifre aleatorie (serviranno 2 miliardi di euro?) la mancata concertazione con i territori, il tira e molla sul destino del Brotzu, le incertezze sul futuro dei "vecchi" ospedali.

Cristina Cossu

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