C'è un formaggio che abbassa il colesterolo, il rischio cardiovascolare e non fa ingrassare. Lo studio, denominato Casu (formaggio in sardo) ha dimostrato come i latticini prodotti da pecore e capre alimentate con semi di lino ed erba fresca hanno il 15 per cento in meno di grassi saturi e, di contro, un aumento di acidi grassi omega-3 del 200 per cento e di Cla (acido linoleico coniugato) del 300 per cento. La scoperta rivoluzionaria l'ha fatta un gruppo di ricerca capeggiato da specialisti fatti in casa : Paolo Pintus e Stefano Pintus del Centro per le malattie dismetaboliche e l'arteriosclerosi del Brotzu, e Sebastiano Banni e Barbara Batetta dell'Università di Cagliari.

LA NOVITÀ Paolo Pintus non riesce a trattenere l'entusiasmo per una novità che cambierà completamente gli scenari medici e commerciali sul consumo di un alimento fondamentale per la crescita e per il contrasto dell'osteoporosi.

I GRASSI SATURI In un allevamento non intensivo di Grosseto è stato somministrato a 24 pecore un mangime sperimentale contenete semi di lino. Dopo 10 settimane sono stati ottenuti 30 chili di caciotte che sono stati confrontati in laboratorio con il formaggio ottenuto da un altro gruppo di pecore. I risultati sono stati strabilianti. E il gusto è lo stesso del prodotto ottenuto con animali che non hanno mangiato semi di lino? Paolo Pintus non ha dubbi. «Il sapore non cambia, possiamo ipotizzare che già negli anni '50 questo metodo fosse utilizzato dagli allevatori. Possiamo affermare che siamo tornati alla natura. L'acido linoleico coniugato, l'omega-3 e lo iodio hanno proprietà antinfiammatorie e antitumorali».

I RISULTATI Sebastiano Banni parte dal presupposto che nel grasso del latte ci sono componenti positivi per la salute umana, ma anche elementi che potrebbero essere dannosi. Nella sperimentazione clinica, il formaggio arricchito è stato distribuito a volontari a basso rischio cardiovascolare e moderatamente ipercolesterolemici. «I risultati dello studio hanno messo in evidenza che il formaggio di pecora, quando ottenuto da latte prodotto con opportuni sistemi di allevamento, non solo non induce aumento della colesterolemia, ma può contribuire ad abbassarla e, pertanto, può essere convenientemente introdotto nella dieta di soggetti ipercolesterolemici. Abbiamo notato che 90 grammi al giorno di quel formaggio, oltretutto, non fanno aumentare il peso».

IL MERCATO Facile capire il ritorno economico che potrebbe avere la scoperta. Un formaggio naturale con queste qualità rivoluzionerebbe il mercato. La Camera di commercio di Cagliari ha già stanziato 30 mila euro per la creazione di un marchio collettivo di certificazione o etichetta parlante che in seguito dovranno essere dotati di un disciplinare specifico (come accade per altri formaggi dop). Come ha spiegato Tiziana Tocco dell'ente camerale, «sono in corso delle riunioni per verificare fattibilità e procedure». Ora non rimane che far conoscere il nuovo prodotto, dello stesso gusto dei normali formaggi, agli allevatori e alla filiera della trasformazione per avviare la produzione e la vendita.

Fiducioso per gli aspetti economici anche Gigi Picciau, presidente regionale di Confagricoltura. «L'importante è essere veloci e non farsi soffiare l'idea da altre regioni». La nuova scoperta potrebbe sbloccare il prezzo del latte? «Se il mercato risponde, sì. I caseifici sarebbero disposti a pagare in più».

ANDREA ARTIZZU
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