Il codice militare americano lo definisce “Carrier Strike Group”, ovvero il più micidiale gruppo d’attacco aereo della Marina Usa. È la forza di fuoco più potente degli Stati Uniti d’America, in mare e in aria. Se i vertici della Difesa italiana si agitano come non mai per “spacciare” l’attacco alla Sardegna come una normale esercitazione pre-estiva ci pensano i Generali di Joe Biden a smentirli su tutta la linea.

E non si tratta di una smentita a chiacchiere. Da giorni stava “ronzando” intorno all’Isola dei Nuraghi una delle più grandi portaerei americane. Il transponder, il segnalatore satellitare per individuare il ciclopico mezzo navale, è rigorosamente spento. Impossibile certificare i caccia supersonici che da giorni “spaccano” il muro del suono sorvolando i cieli sopra la Giara di Gesturi traguardando una volta Capo Frasca e l’altra Perdasdefogu, verso Quirra.

Spunta la superportaerei

Nei pochissimi tracciati a disposizione dei satelliti appariva certa la presenza al largo della Sardegna di una gigantesca nave carica di aerei d’attacco. Le stesse dimensioni proiettate nell’etere attraverso il satellite erano maledettamente corrispondenti: 332,8 metri di lunghezza, 76,8 di larghezza, 74 metri di altezza.

Tre campi di calcio naviganti, con 90 aerei caccia pronti a smantellare dal cielo ogni possibile resistenza a terra e non solo. In rotta per la Sardegna non si sono fatti vedere da nessuno, ma i messaggi cifrati hanno cominciato ad allargare il raggio d’azione quando alla guerra simulata sulle coste del Sud dell’Isola, sotto l’egida della Nato, si è aggiunta una vera e propria pattuglia di cacciatorpedinieri e fregate, tutte di scorta alla “Harry S. Truman”, la superportaerei a propulsione nucleare dedicata al trentatreesimo Presidente degli Stati Uniti.

Sono stati gli stessi Marines a non nascondersi più quando sulla rete americana delle informazioni militari hanno battuto la loro posizione e la missione appena iniziata. Il messaggio è cifrato: «US Navy Europe è in area di operazioni. I nostri jet possono fornire supporto aereo ravvicinato alle truppe della Nato a terra. In simultanea con Neptune Shield, stiamo lanciando i nostri velivoli e simulando il supporto aereo ravvicinato per azione militare in Sardegna».

Tradotto dal gergo di guerra significa che i micidiali caccia, quelli che imperversano da giorni in lungo e in largo per l’Isola, copriranno l’assalto anfibio dalle navi dedicate alla “missione Normandia” in terra di Sardegna. In pratica i caccia, con elicotteri d’assalto, bombardano l’area prescelta per lo sbarco, annientano il “nemico” e facilitano lo sbarco degli anfibi sulle spiagge, in questo caso nel paradiso di Cala Zafferano e Porto Scudo, vere oasi turchesi devastate da assalti armati che non si giustificherebbero nemmeno nei più reconditi deserti d’Africa, figuriamoci in questa terra baciata dalle meraviglie del Creato. Tutto questo in terra di Sardegna, alla vigilia dell’estate 2022.

Regate veliche deviate su tutta la costa, aree a mare vietate a qualsiasi tipo di attività, dalla pesca alla navigazione, dalle immersioni alla balneazione. Nel frattempo si sta consumando una delle più imponenti azioni militari che hanno trasformato la Sardegna in un vero e proprio bersaglio sensibile, con una concentrazione di mezzi navali e aerei spaventosa, 65 in tutto quelli dichiarati rispetto ai 21 dello scorso anno. Basterebbe questo dato per smentire quelle “rassicurazioni” a buon mercato su quest’occupazione sarda, in terra e in mare.

L’aspetto più preoccupante, però, è che in Italia si continua a negare spudoratamente mentre, invece, nei report americani è palesemente dichiarato: l'unità “Usa Harry S. Truman” è schierata assieme al suo “Carrier Strike Group” nel Mediterraneo, nell'ambito della crisi diplomatica con la Russia, con scopi di deterrenza a seguito dell'invasione dell'Ucraina. C’è un elemento ancor più preoccupante che trapela da fonti Usa in questa sorta di battaglia navale nei mari dell’Isola. La “Truman”, infatti, nel Mediterraneo, è impegnata in una "simulazione” che prevede che la portaerei americana sia inseguita e sorvegliata da alcune unità navali russe, tra cui spiccano “teoricamente” il cacciatorpediniere Kulakov e l’incrociatore missilistico Varyag. Non bastava lo “sbarco in Normandia” a Teulada. Sulla Sardegna, ora, incombono anche i giochi di guerra tra Russia e Stati Uniti.

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