Il Governo Meloni ha deciso di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 20 del 05/12/2024, sulle “Misure urgenti per l'individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all'installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER) e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”.

Secondo il Consiglio dei Ministri – e in particolare secondo il Ministero degli Affari regionali e Autonomia guidato da Roberto Calderoli – il testo varato dalla giunta guidata da Alessandra Todde non rispetterebbe le norme statali e comunitarie e violerebbe la Costituzione

Nel dettaglio, sono tre gli articoli della Carta citati dal CdM nella sua decisione di impugnazione, ovvero il 117, il 3 e il 41. Ecco a cosa fanno riferimento: 

  • ARTICOLO 117 – «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali». Soprattutto, secondo il CdM, il testo della legge sulle aree idonee non rispetterebbe le disposizioni alla lettera m), ovvero «Lo Stato ha legislazione esclusiva nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale», e alla lettera s): «Lo Stato ha legislazione esclusiva su tutela dell’ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali».
  • ARTICOLO 3 – «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
  • ARTICOLO 41 – «L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali».

(Unioneonline/l.f.)

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