Non si ferma l’ondata d’affetto in arrivo da tutta Italia per Gigi Riva. C’è chi ha pensato di rendere omaggio al campione scrivendo alcuni versi. 

Anche dalla “sua” Lombardia, dove un noto cardiologo milanese, Francesco Fiorista, ha riproposto un suo componimento risalente al 2013:

«Profilo da console romano,

Fisico asciutto da sembrar scolpito:

Un sinistro squassante e micidiale,

Un ardir da leone inferocito

E di testa nessuno ti era uguale.

Non ti fermano i falli, non le mani;

Travolgi gli avversari con furore

Come Achille nel campo dei Troiani

Se ti avvicini all’area di rigore.

Ti rompevi i muscoli e le ossa

Ma risorgevi più forte di prima,

Gli altri eran colline, tu una cima

Imponente e che mette paura:

Come il Rombo di Tuono che deflagra

All’improvviso nella notte scura».

Non l’unica poesia arrivata alla nostra redazione in onore di Gigi Riva: anche Vittorio Zucca, maestro elementare originario di Narbolia, ha scritto un sonetto dopo la scomparsa del Mito:

Quest'oggi la Sardegna ha perso il mito

che l'ha resa famosa a largo raggio.

Incredula è la gente, ed il coraggio

vien meno ove il dolore è più sentito.

Da Leggiuno, da tanto, era partito:

scegliere Cagliari a vita fu ben saggio.

È stato un cittadino che un messaggio

ha dato a tutti da “campion di vita”.

Morendo ha perso l'ultima partita

“Rombo di tuono”, sì modesto e serio

da meritare il massimo rispetto.

Cagliari ha da esaudire il desiderio

che Gigi conservava chiuso in petto:

lasciar le spoglie in “La Bonaria” avita.

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