La società Galsi, che gestisce il metanodotto che collegherà l'Algeria alla Penisola italiana passando per la Sardegna, ha chiesto le autorizzazioni agli enti locali interessati dai lavori per poter attuare il progetto.

In tutto il metanodotto toccherà 40 comuni della Sardegna sparsi in sette province, rimane esclusa solo l’Ogliastra. Il Galsi arriverà in Sardegna nel Sulcis-Iglesiente, a Porto Botte, e toccherà i comuni di: San Giovanni  Suergiu, Carbonia, Iglesias, Villamassargia, Domusnovas, Musei, Siliqua, Vallermosa, Villasor, Serramanna, Villacidro, San Gavino Monreale, Sardara, Pabillonis, Mogoro, Uras, Marrubiu, Santa Giusta, Palmas Arborea, Oristano, Simaxis, Ollastra Simaxis, Zerfaliu, Villanova Truschedu, Paulilatino, Abbasanta, Norbello, Borore, Macomer, Sindia, Semestene, Bonorva, Torralba, Mores, Ozieri, Oschiri, Berchidda, Monti, Loiri e Olbia. Oltre che ai Comuni sardi, Galsi ha inviato la comunicazione anche a Piombino, dove arriverà il metanodotto, al ministero dell’Ambiente e alle amministrazioni regionali di Sardegna e Toscana. Per poter iniziare i lavori dovranno ora passare 60 giorni, termine entro il quale i soggetti interessati potranno presentare osservazioni al ministero dell’Ambiente. Sul sito www.minambiente.it e negli uffici regionali sarà inoltre messa a disposizione tutta la documentazione.
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