Fascicolo chiuso e giudizio immediato fissato il prossimo 28 ottobre per un gruppo di presunti spacciatori di cocaina e marijuana che, da Olbia, avrebbero esteso la loro attività a La Maddalena, Porto San Paolo, Porto Rotondo, Arzachena e Oristano. 

L’immediato è stato chiesto per sette persone e l’inchiesta ha una interessante particolarità: è una delle prime in Gallura condotta con l’utilizzo del captatore informatico Trojan, il malware che trasforma lo smartphone in uno strumento totale di ascolto e intercettazione. Per le difese si apre dunque la questione della utilizzabilità del virus informatico.

Le indagini sono partite dalla Costa Smeralda, coordinate dal pm Alessandro Bosco, sono state effettuate dal personale del Commissariato di Porto Cervo. Secondo la Procura di Tempio, solo a La Maddalena arrivavano 800 grammi di cocaina al mese.

Ecco i destinatari dell’immediato: Stefano Deriu, di Ghilarza residente a Olbia, l’olbiese Fabrizio Derosas, residente a Pittulongu, il maddalenino Francesco Bagaglia, Federico Porta, residente a Porto Rotondo, Fabiano Corda, di Alà dei Sardi residente a Olbia, Simone Erdas, di Oristano ma residente a Porto Rotondo e Mauro Careddu. I difensori sono Giampaolo Murrighile, Luca Montella, Antonello Desini e Luca Tamponi. 

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