Duro scontro tra il presidente della Conferenza socio sanitaria gallurese, Gianni Addis, e il direttore generale della Asl, Marcello Acciaro. Addis, sindaco di Tempio, nei giorni scorsi ha contestato il riassetto degli incarichi funzionali (personale infermieristico e amministrativo) della Asl di Olbia e la risposta di Acciaro è stata polemica e aspra.

Il manager ha invitato Addis a evitare intromissioni nelle scelte della Asl: «Non è la prima volta che registriamo da parte del sindaco di Tempio Pausania e presidente della conferenza socio-sanitaria una sua ingerenza sulle attività gestionali della Asl Gallura. È inaccettabile e inammissibile. L’organizzazione di un’azienda complessa come quella sanitaria è regolamentata da leggi e normative. Il compito spetta alla direzione aziendale, non ai primari o ai sindaci. Ognuno dovrebbe rispettare il proprio ruolo e svolgere il proprio lavoro nell’ambito del perimetro normativo». 

Addis ha parlato della necessità di dotare gli ospedali di attrezzature sicure e non obsolete, Acciaro ha risposto: «Ricordo al signor Addis che è l’Ares Sardegna ad essere deputata all’acquisto di queste attrezzature, per esempio per l’Oculistica di Tempio Pausania, una delle unità citate nella sua nota. Abbiamo richiesto le attrezzature ad Ares e quando saranno rese disponibili ci potremo attivare per l’apertura del reparto. Questa e tutte le altre contestazioni riguardanti Hospice, Piattaforma chirurgica, Dialisi e Diabetologia rientrano nei compiti di gestione della Direzione Aziendale. Ricordo al signor Addis che stiamo operando in un contesto di gravi carenze in organico, mentre pende sulla testa un taglio di 6,5 milioni di euro alla Asl Gallura, che si traduce in 130 posti in meno per il personale. Su tale problema non ho assistito a levate di scudi da parte del presidente della Conferenza Socio-Sanitaria e non c’è stato nessun interessamento in merito. Magari avrebbe potuto concentrare i propri sforzi su questo tema. Il contesto in cui stiamo operando non è il modello sanitario a cui è ancorato il Signor Addis: anche noi saremmo felici di poter disporre di centinaia di primari e coordinatori in più, ma l’organizzazione nazionale e regionale non lo consente. Occorre fare delle scelte che la legge pone in capo alla direzione aziendale». 

Uno dei passaggi più duri della nota Asl è questo: «Questa direzione rispettando le normative recenti ha fatto un grande sforzo per portare servizi territoriali in diversi centri della Gallura. Servizi che erano ridotti al lumicino e che stiamo riuscendo a soddisfare nonostante i tagli alle risorse per il Personale da parte della Regione. La polemica anche su questo punto è incomprensibile: se i sindaci della Gallura preferiscono che le attività siano centralizzate su Olbia e Tempio ne prendiamo atto, ma ci sembra molto strano. Vorremmo anche capire, perciò, se il signor Addis parla a titolo personale o per nome di tutti i sindaci della Gallura, perché ne dobbiamo tenere conto. Avere la responsabilità legale di un’azienda sanitaria e possedere i titoli per farlo non sono peculiarità in capo a lui. Possiamo comprendere umanamente la sua aspirazione a ricoprire ruoli apicali anche nel campo della Sanità, ma il Signor Addis in gioventù ha scelto altre strade, non compatibili con la carriera in questo settore. Esprimere opinioni personali su un argomento così complicato e utilizzarlo per fini politici è diventato un gioco estremamente pericoloso, che crea allarme e insicurezza nella popolazione e getta cattiva luce su attività delicate che vedono impegnate ogni giorno 1500 persone, costrette a lavorare in condizioni difficili anche a causa di dannose e irresponsabili esternazioni sine materia».

Acciaro sostiene che «Addis è stato più volte invitato a incontri con l’Azienda per chiarire la natura delle scelte, ma ha sempre preferito evitarli e scegliere la strada degli attacchi a mezzo stampa. Valuteremo, pertanto, attentamente se queste reiterate esternazioni prive di fondamento giuridico e competenziale possono avere risvolti di natura legale in quanto lesive dell’onore e della reputazione di questa direzione aziendale».  

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