Salvato a Caprera, curato a Bonassai: liberato falco di palude
La sua presenza è indice di ecosistemi in salute ed è legata alla presenza di predePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre ad essere stato salvato, tra i boschi di Caprera, dove, da un carabiniere forestale, era stato trovato in evidente difficoltà e debilitato, ed essere stato curato presso il Centro Recupero Fauna Selvatica di Bonassai (SS), un esemplare adulto di falco di palude ha potuto ieri, sempre a Caprera, spiccare nuovamente in volo riconquistando la libertà.
La liberazione è avvenuta da parte dei carabinieri forestali del Posto Fisso di Caprera unitamente al personale dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.
Il falco di palude era stato ricoverato presso il Centro Recupero Fauna Selvatica di Bonassai (SS), gestito dall’Agenzia Forestas, e riallenato in apposite gabbie per il ritorno in natura, avvenuto appunto nell’isola di Caprera, nello stesso sito del suo rinvenimento-salvataggio avvenuto lo scorso 10 ottobre.
Il falco di palude, della famiglia degli Accipitridi, è una specie presente nel nostro Paese con popolazioni migratrici e svernanti. La sua presenza è indice di ecosistemi in salute ed è legata alla presenza di prede; è una specie protetta dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Uccelli (UE 147/2009).
Soccorsi, cure e reimmissione nel proprio ambiente ce ne sono stati in passato, nel Parco Nazionale di La Maddalena ma hanno riguardato principalmente tartarughe marine caretta caretta; in questo caso si tratta invece di un volatile.