La mostra “Le Parole custodite”: documenti storici in mostra ad Arzachena, esposta nella chiesetta di San Pietro, non chiuderà come previsto il prossimo 31 dicembre ma rimarrà aperta almeno fino al 31 gennaio. Lo ha dichiarato Mario Sotgiu, presidente dell’associazione “La Scatola del Tempo” che ha organizzato la manifestazione, motivandola col fatto di aver ricevuto richiesta di proroga da parte da diverse persone che ancora non ho avuto modo di visitarla e di alcuni insegnanti che vorrebbero portarci i loro alunni. Inaugurata lo scorso 18 ottobre,  la mostra, come aveva dichiarato Mario Sorgiu, «è un racconto di vita attraverso i primi documenti che, dal 1922 al 1930, fotografano una giovane e sofferente comunità che, in molti, chiamavano ancora Santa Maria d'Arsaghena; Sofferente perché, ad esempio, non si era ancora dotata di un acquedotto, e nemmeno si era ancora organizzata per la raccolta urbana, o perché all’epoca ancora imperversava la malaria e fu per questo che fu adottata una delibera per l’acquisto del chinino». Tra le riproduzioni di documenti esposti si trova quello dell’elezione del primo sindaco, della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini oppure del contributo per la costruzione della nuova chiesa o la richiesta di costituzione di una stazione dei Reali Carabinieri a cavallo. Ma ce ne sono anche di curiosi, come la decisione di aumentare la quantità foraggio per l’asinello che tirava il carretto di rifiuti, oppure l’incarico, a un cittadino, di occuparsi di dare la corda all’orologio del campanile della chiesa in un’epoca nella quale quell’orologio scandiva il tempo della comunità. La mostra rientra nel progetto culturale “Le Braci del Tempo”.

© Riproduzione riservata