La storia va avanti da anni e stamattina si è arrivati al dunque. Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, si è costituito parte civile nel processo aperto a Tempio Pausania a carico del farmacista Antonio Lupacciolu, al quale viene contestato il reato di diffamazione. I fatti risalgono al 2019 e riguardano decine di fotomontaggi e post comparsi con cadenza quasi quotidiana su una pagina Facebook.

Il legale di Nizzi, l’avvocato Pietro Carzedda, dopo la costituzione in giudizio, ha consegnato al giudice una memoria con altri post pubblicati sino ad oggi e ritenuti diffamatori. La giudice Maria Gavina Monni e la pm Franca Cabiddu hanno esaminato il materiale che ora probabilmente entrerà nel processo, ma potrebbe anche essere oggetto di una nuova indagine. In un post, una foto di Nizzi viene commentata con un riferimento al boss Matteo Messina Denaro. Nizzi e il suo legale non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

Sempre oggi, e sempre davanti allo stesso giudice di Tempio, si è costituito parte civile in un altro processo per diffamazione via social il deputato Dario Giagoni, rappresentato dall’avvocato Salvatore Deiana.

L’imputato è stato uno dei pionieri della Lega Nord in Sardegna e nel 2019 ha abbandonato il partito di Salvini tra le polemiche. Ora, Marco Michi, 70 anni, sassarese, è sotto accusa per i post che avrebbe pubblicato, secondo la pm Franca Cabiddu, contro il deputato leghista teresino Dario Giagoni.  I rapporti tra Giagoni e Michi riguardano la storia stessa della Lega nell’Isola. Agli inizi del 2019, prima delle elezioni regionali, lasciarono il partito di Salvini, insieme a Michi, altri esponenti di spicco. 

© Riproduzione riservata