Se da un lato la maggioranza del sindaco Fabio Lai saluta l’approvazione dell’adeguamento del PUC al PPR come «un altro importante passo in avanti» nell’intento di «dare risposte concrete allo sviluppo del territorio soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati alle aree turistico/ricettive, artigianali, nautica e all’edilizia sociale», dall’altro, le opposizioni, che non hanno partecipato alla votazione, rimproverano della mancata informazione e condivisione da parte della maggioranza, su una questione importante per il paese e per i suoi abitanti.

Riunito in seconda convocazione lo scorso 15 novembre, quello che in effetti era all’ordine del giorno del Consiglio Comunale era l’esame con la valutazione delle osservazioni pervenute; parte delle quali accolte ed altre respinte.

Un PUC, afferma Stefano Cossu, ex consigliere di maggioranza da tempo all’opposizione (con una serie di motivazioni tra le quali proprio le questioni legate al piano urbanistico), «che non ha prospettiva, senza un’idea di sviluppo e di crescita». Di contro, l’Amministrazione comunale, evidenzia come l’adeguamento dia, all’ex Arsenale-ex G8, «una destinazione chiara ed inequivocabile: quella della cantieristica per il diporto; Così come il Club Med avrà la sua destinazione ed altri siti bloccati da troppo tempo».  

E il delegato all’Urbanistica, Andrea Columbano, sottolinea essere stati previsti «oltre due ettari per l’edilizia sociale, aree artigianali e sistemi per modernizzare i servizi delle strutture ricettive. Molto più banalmente - aggiunge - ci sarà anche la possibilità di abbattere immobili esistenti o ruderi cambiando sagoma migliorando il contesto paesaggistico».

Dal canto suo, Alberto Mureddu ha motivato la non partecipazione al voto, da parte sua e dalla collega capogruppo Annalisa Gulino, contestando essere stato, quello della maggioranza, «un metodo assolutamente inaccettabile», non solo per la mancata partecipazione ed informazione ai cittadini ma per non essere stati messi in condizione, come consiglieri di minoranza, di conoscere, con la tardiva convocazione della Commissione Urbanistica, la posizione della maggioranza sulle osservazioni e di conseguenza di non poter entrare nel merito delle stesse.

«Ancora l’iter non è concluso – dichiara il delegato all’Urbanistica Columbano - l’ultima parola spetterà agli uffici regionali, i quali valuteranno la regolarità tecnica e l’aderenza al PPR di ogni osservazione votata».

Rimane tuttavia la forte polemica e l’ormai netta contrapposizione con le opposizioni mentre, come succede quando vengono effettuate scelte di carattere urbanistico c’è, tra i cittadini, chi gioisce e chi no.

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