«Dovreste vedere la luce che c’è negli occhi delle persone quando vedono la spiaggia dal vivo; le foto non rendono assolutamente la realtà. Specialmente al mattino presto, quando non c’è ancora nessuno; e la gente ci ringrazia per l’esperienza che sta vivendo».

Lo dice Giuliano Gaio, esperta guida dell’associazione Passu Malu, che si occupa delle escursioni, nel Parco Nazionale di La Maddalena, a Cala Coticcio, nell’isola di Caprera. Ne ha parlato nel corso di un convegno organizzato dal Parco stesso. Il sentiero di Cala Coticcio si trova nella costa est di Caprera; è lungo poco meno di 2 km con un dislivello di un centinaio di metri. «Non è difficilissimo ma è indicato per escursionisti esperti. In effetti la maggior parte delle persone, dai sei ai settant’anni, lo percorre piuttosto facilmente», spiega Gaio. «Ha una percorrenza di circa 30-40 minuti ma noi durante l’accompagnamento ci mettiamo circa un’ora, anche un’ora ¼ perché si tratta di una visita guidata con le spiegazioni sull’emergenza della macchia mediterranea e sulla protezione dell’ambiente».

Il sentiero si trova nella Zona TA ed è classificato di rilevante interesse naturalistico ovvero che necessita di un'alta protezione, quindi non è liberamente percorribile. È possibile invece farlo con l'accompagnamento di una guida ambientale. «La nostra non è soltanto un’attività di accompagnamento ma anche di sensibilizzazione sulla fruizione non soltanto dei sentieri del Parco Nazionale ma su quella generale della frequentazione delle spiagge. Nel mese di agosto ci sono dalle 120 alle 150 barche che sostano di fronte a Cala Coticcio. E i commenti dei turisti sono che si deve fare molto di più perché l’afflusso delle barche sia di molto inferiore».

Giuliano Gaio, tra le foto illustrate, ne ha mostrato alcune di qualche anno fa, con un centinaio di persone assiepate sulla spiaggia addirittura con tende ed ombrelloni: «Una presenza antropica che ha prodotto anche i danni visibili e rilevabili», ha commentato, mostrando quella ad esempio di un piccolo ginepro che cresceva che ora non c’è più o di un cespuglio ora scomparso. «Una frequentazione sregolata non può essere accettata». Lungo il percorso le guide fanno conoscere agli escursionisti un mondo particolare dal punto di vista della flora anche rara nell’arcipelago quanto della fauna, piccola fauna e degli insetti. «E ci sono anche dei piccoli endemismi che sono da proteggere».

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