Il 26 ottobre di 2 anni fa moriva, all’età di 103 anni, nella sua casa di La Maddalena, la soprano Lia Origoni, abitazione che l’artista ha voluto donare al Comune di La Maddalena per farne un museo.

Negli anni '30, '40 e '50 del '900, Lia Origoni è stata applaudita cantante d'opera lirica, attrice di rivista e di teatro, voce radiofonica e presenza televisiva, calcando le scene dei più grandi italiani ed europei: da Roma a Parigi, da Milano a Berlino a Napoli fino al quello del Cairo, in Egitto.

Lia Origoni ha lavorato con grandi cantanti e attori, da Rabagliati a Maurice Chevalier, da Anna Magnani a Totò a Macario, e con grandi registi, uno tra tutti, Giorgio Strehler. A maggio di quest’anno è stata costituita l’associazione “Amici di Lia Origoni” e, in occasione dell’anniversario, il presidente Andrea Tirotto insieme al vicepresidente Saverio Verrascina, al socio fondatore e biografo Giancarlo Tusceri e al suo editore Paolo Sorba anch’egli socio fondatore, hanno reso omaggio alla sua tomba nel civico cimitero di La Maddalena.

La ricorrenza è stata l’occasione per una riunione dei soci, opportuna «per fare il punto della situazione - afferma il presidente Tirotto -  primo fra tutti quello di creare un angolo informativo sulla vita di Lia, nei pressi della sua abitazione».

Lo spazio individuato sarebbe nella centralissima via Garibaldi laddove si interseca ed inizia la bella scalinata di via Manfredo Fanti. Nella sua casa di via Tola, lasciata al Comune, si punta all’allestimento del museo «dove possano essere esposti i preziosi materiali “catalogati d’interesse nazionale”, dalla sopra intendenza archivistica della Sardegna, diretta dalla dott.ssa Monica Grossi». Un obbiettivo che l’associazione «ritiene strategico, anche come motivo d’interesse culturale e turistico, capace di generare importanti appuntamenti artistici di livello nazionale, con prestigioso ritorno d’immagine per l’isola».

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