Organizzata dall’associazione "La Scatola del Tempo" presieduta da Mario Sotgiu e promossa dalla delegata alla Cultura, Valentina Geromino, è stata inaugurata al Museo Civico Michele Ruzittu “Con la luce negli occhi”, interessante  mostra in parte inedita che offre al visitatore, commenta Geromino, «foto, documenti, articoli di giornali, cartografia storica, cimeli e disegni, sullo sviluppo del turismo in Costa Smeralda».

Un’agile carrellata tra i ricordi degli ultimi 60 anni della storia di Arzachena e degli arzachenesi, che ne hanno profondamente modificato il volto, la storia, la mentalità, l’economia.

Scoperta e descritta nell’Ottocento, Arzachena con le sue campagne e le sue coste, dai “temerari” viaggiatori dell’epoca, alcuni dei quali inglesi, che la descrissero in libri e articoli di giornale (come documentato dalla mostra, ancora in corso, nella chiesa di San Pietro, organizzata dalla stessa associazione) circa un secolo dopo (anni ’50), altri inglesi, a cominciare da John Ducan Miller, «pubblicizzeranno, in Inghilterra, il territorio di Arzachena - afferma Mario Sotgiu – e con alcuni suoi amici decideranno di investire qui dei capitali». La storia ha voluto che tra costoro ci fosse un certo – si fa per dire ora – Karim Aga Khan.

E così si cominciò a trattare l’acquisto dei terreni con i proprietari e a discutere con le autorità politiche locali e regionali, di investimenti e cubature. «Non pretenderemo, con questa semplice mostra fotografica, di fare un’analisi sociologica o addirittura antropologica sui cambiamenti che la nascita (l’arrivo?) del turismo ha comportato», è scritto nel pannello di benvenuti alla mostra, in italiano in inglese.

«Lasceremo a voi, gentili visitatori, il compito di fare queste riflessioni, mostrandovi vecchie ed emozionanti immagini, qualche pagina di giornale ingiallita dal tempo e alcune pubblicità datate, alternandole con storie poco conosciute. Il tutto avverrà in rigoroso ordine cronologico per rendere più agevole, più chiaro e più onesto questo percorso che abbiamo deciso di condividere con voi e con le nuove generazioni che, speriamo, possano avere la stessa luce negli occhi di coloro che, a metà del Novecento, hanno saputo guardare lontano … lontanissimo». L’esposizione rimarrà aperta fino al prossimo 30 settembre.

© Riproduzione riservata